Tempo del Creato 2025

Il tema di quest’anno è “Pace con il Creato”

31 agosto 2025

(wcc/ve) Il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm, moderatore del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), ha posto l’accento sul fatto che il cambiamento climatico necessita di una reazione che coinvolga non soltanto la nostra mente, ma anche il cuore e l’anima, affinché cambiamo il nostro stile di vita e la nostra visione di una vita buona. “La Bibbia lo chiama metanoia”, ha detto. “Se è vero che la moderna crisi climatica ha profonde radici spirituali, è di enorme importanza che tutte le grandi tradizioni cristiane del mondo si uniscano per affrontarla insieme”.

Il “Tempo del Creato” (1. settembre – 4 ottobre) è proprio questa risposta, ha aggiunto Bedford-Strohm. “E il Decennio ecumenico di azione per la giustizia climatica (Decade for Climate Justice Action), che il CEC ha lanciato alla riunione del suo Comitato centrale a Johannesburg a giugno, darà una spinta ulteriore al nostro impegno ecologico”, ha detto. “Sono convinto che noi, come chiese profondamente radicate a livello locale in tutto il mondo e, allo stesso tempo, con una responsabilità globale condivisa, con la nostra fede nel Dio trino possiamo fare la differenza incoraggiando il riorientamento spirituale globale di cui abbiamo così disperatamente bisogno!”.

Hosam E. Naoum, arcivescovo anglicano della diocesi di Gerusalemme, ha fatto un collegamento tra la pace del mondo e la pace di tutta la creazione. “Cari cristiani da tutto il mondo e da tutte le comunità, vi saluto da Gerusalemme, la città della Risurrezione, con un invito speciale a unirvi al Tempo del Creato”, ha detto. “In mezzo alla violenza e con la guerra che continua in questa Terra Santa, preghiamo affinché la pace, la giustizia e l’amore uniscano la gente. Preghiamo per la pace nella città di Gerusalemme, per la popolazione della Terra Santa e per le persone di tutto il mondo”.

Il testo biblico per il “Tempo del Creato” 2025 è Isaia 32, 14-18, in cui il profeta raffigura la creazione desolata senza pace a causa della mancanza di giustizia e della relazione spezzata tra Dio e l’umanità. La descrizione di città devastate e deserte rende eloquentemente quali sono le conseguenze negative per la Terra dei comportamenti umani distruttivi.

“Essere in pace con la creazione significa vivere in armonia con la presenza vivificante di Dio in tutte le cose. Il Tempo del Creato ci esorta ad avere una comunione più profonda con la Terra, ad abbracciare il nostro ruolo nell’opera di amore, di guarigione e di riconciliazione che Dio va realizzando per tutta la creazione”, ha detto Hefin Jones, membro del Comitato esecutivo della Comunione mondiale delle chiese riformate.

Nora Antonsen, della Chiesa di Norvegia, ha descritto la speranza che sta alla base del Tempo del Creato 2025: che la creazione trovi pace quando la giustizia sarà ripristinata. “C’è ancora speranza e l’aspettativa di una Terra pacifica”, ha detto. “Sperare, nel contesto biblico, non significa starsene immobili e in silenzio, bensì agire, pregare, operare il cambiamento e riconciliarsi con la creazione e con il Creatore nell’unità, nella metanoia e nella solidarietà”.

Il simbolo del Tempo del Creato 2025 è il Giardino della Pace, caratterizzato da una colomba che trasporta un ramoscello d’ulivo che dà vita al Giardino della Pace.

Nel racconto biblico del diluvio la colomba svolge il ruolo del messaggero benedetto. La colomba inviata da Noè ritorna all’arca con un ramoscello fresco d’ulivo nel becco, segno che le acque si stanno ritirando. 

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