Sinagoga, chiesa e moschea in un unico edificio

A Berlino un luogo di culto comune per cristiani, ebrei e musulmani

10 luglio 2021  |  Paolo Tognina

Berlino, House Of One (foto Wikipedia)

Il rabbino Andreas Nachama, il pastore evangelico Gregor Hohberg e l'imam Kadir Sanci lavorano da ormai dieci anni a un progetto ambizioso: costruire una casa di culto comune, a Berlino, dove ebrei, cristiani e musulmani possano pregare in stanze separate secondo la loro tradizione e scambiarsi idee e imparare gli uni dagli altri in uno spazio centrale di incontro. Lo scorso 27 maggio è stata posata la prima pietra di un progetto che sta lentamente prendendo forma.

Un progetto moderno

L'idea della "House of One" è nata nel 2007, quando sono stati effettuati degli scavi archeologici sulla Petriplatz, nel quartiere berlinese di Mitte. Durante i lavori, sono venute alla luce le fondamenta dell'antica chiesa di san Pietro, risalente al medioevo. La parrocchia evangelica di St. Petri-St. Marien ha pensato di non ricostruire la chiesa, bensì un moderno edificio che possa ospitare una chiesa, una sinagoga e una moschea riunite sotto lo stesso tetto. L'edificio dovrà essere, nel contempo, un luogo aperto a tutte le persone interessate, per offrire opportunità di incontro, di studio, di conoscenza reciproca.

Un progetto multireligioso

Per realizzare il progetto, la parrocchia di St. Petri-St. Marien ha coinvolto la Comunità ebraica di Berlino e il Collegio ebraico Abraham Geiger. La ricerca di un partner musulmano è stata un po' più difficile. Varie associazioni hanno declinato l'invito, e per finire è stata trovata Forum Dialog, un'associazione che fa capo al movimento Hizmet, legata al controverso predicatore turco Fethullah Gülen.
Il fatto che il partner musulmano aderisca al movimento Hizmet ha attirato sul progetto numerose critiche. La rete del predicatore Fethullah Gülen, che gestisce molte scuole in tutta la Germania, è accusata di essere settaria e di mancare di trasparenza. In Turchia, i sostenitori di Gülen sono inoltre considerati promotori del tentativo di colpo di stato del 2016.
Le critiche nei confronti dell'associazione Forum Dialog lasciano indifferenti gli altri partner del progetto "House of One". Nei dieci anni durante i quali hanno lavorato alla progettazione del centro, dice il rabbino Andreas Nachama, "ci siamo occupati di antisemitismo e prevenzione della violenza, e siamo diventati amici, fratelli e sorelle nella fede nel miglior senso della parola".
La cooperazione tra ebraismo, cristianesimo e islam è regolata da una carta che impegna i promotori della "House of One" non solo alla cultura della non violenza, ma anche al rispetto reciproco e alla rinuncia all'azione missionaria. Il progetto ricalca, per certi versi, quanto già realizzato in Svizzera, a Berna, nell'ambito della "Casa delle religioni", inaugurata nel 2014.

"Una casa per sei religioni" - Segni dei Tempi 2014

RSI

Dieci euro per una pietra

La "House of One" è stata progettata dallo studio di architettura Kuehn Malvezzi: un edificio di mattoni chiari con muri spessi un metro che non rivela alcun riferimento religioso dall'esterno. Con dieci euro per un mattone simbolico, si può partecipare alla "House of One" - e persone di oltre 60 paesi lo hanno già fatto. Tuttavia, i promotori hanno abbandonato da tempo il solo crowdfunding, anche se più di centomila mattoni sono stati raccolti attraverso queste piccole donazioni. Un totale di 47 milioni di euro è stato preventivato per la costruzione: il governo federale contribuirà con 20 milioni, lo stato di Berlino con dieci milioni, e altri dieci verranno da sovvenzioni e donazioni private.

"Vita quotidiana nella Casa delle religioni" - Segni dei Tempi 2017

RSI

Dialogo e ottimismo

In occasione della posa della prima pietra, lo scorso 27 maggio, il presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD), Heinrich Bedford-Strohm, ha detto che "l'unica via sostenibile per una convivenza pacifica è la via della tolleranza e del dialogo". Il presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, Josef Schuster, ha apprezzato il fatto che il progetto promuove "un dialogo alla pari tra le religioni". Per il presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), Thomas Sternberg, il progetto può dimostrare "come i fedeli delle tre religioni che si richiamano ad Abramo come loro progenitore siano motori di pace e di comprensione". E il presidente del Consiglio centrale dei musulmani in Germania, Aiman Mazyek, ha detto che cooperazioni interreligiose come quella della House of One sono più che mai necessarie.
Il pastore Gregor Hohberg spera che i lavori di costruzione comincino entro la fine dell'anno in corso e che la costruzione della "House of One" sia terminata entro il 2025.

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