Un'islam moderno e amichevole

La star del Liverpool: “L’islam deve cambiare il modo in cui tratta le donne”

28 aprile 2019  |  Paolo Tognina

Mohamed Salah (foto Wikipedia)

Sul campo è un attaccante temibile che segna reti a catena, nella vita privata è un uomo con i piedi per terra, che non si da tante arie. Il calciatore del Liverpool Mohamed Salah, egiziano, nella sua patria, fa costruire scuole, ospedali e campi da calcio. La popolarità del 26.enne è tale che alle presidenziali egiziane dello scorso anno ha ottenuto oltre un milione di voti sebbene non fosse nemmeno candidato. In occasione di una recente partita fuori casa contro il Chelsea, Salah è stato vittima di cori razzisti in cui veniva chiamato “bombarolo”. E già all’inizio dell’anno era stato bersaglio di insulti islamofobi.

"Cinquanta gol di Mohamed Salah"

Reti e preghiere
L'attaccante esulta, dopo ogni segnatura - e di gol ne segna parecchi - con il sujud (arabo per prosternazione). Ai sostenitori della squadra inglese le espressioni religiose della loro star non sembrano dare fastidio, visto che hanno riscritto i versi della hit di Dodgy del 1996 “Good Enough” e cantano: “If he's good enough for you he's good enough for me, if he scores another few then I'll be Muslim too. If he's good enough for you he's good enough for me, he's sitting in the mosque that's where I wanna be” (“Se lui va bene per te va bene anche per me, se ne segna qualcun altro mi farò musulmano anch’io. Se lui va bene per te va bene anche per me, seduto nella moschea voglio esserci anch’io”). Come dire che se Mo  continuerà a segnare, si convertiranno all’islam e andranno a pregare con lui nella moschea.

"Inno dei tifosi di Salah"

Un islam progressista
In questi giorni il “Time Magazine” ha inserito Mo Salah nella Top 100 delle persone più influenti del mondo. Il calciatore, che dal 2012 al 2014 ha giocato nel Basilea prima di essere acquistato dal Chelsea per 20 milioni di franchi, ha sostenuto la necessità di un cambiamento dell’immagine della donna nell’Islam. “Dobbiamo cambiare il modo in cui trattiamo le donne nella nostra cultura”, ha affermato, aggiungendo: “Non ci sono alternative”. Salah non specifica nel concreto quali sono i cambiamenti che auspica. Ma ribadisce: “Sostengo le donne più di quanto abbia fatto in precedenza. E sono dell’avviso che le donne meritino di più di quanto riconosciamo loro attualmente”.

"Salah e l'immagine dell'islam"

Una città aperta
Liverpool è nota per essere una metropoli cosmopolita, patria di William Quilliam, che nel 1887 fu il primo britannico a convertirsi all’islam. Due anni dopo la conversione fondò lì la prima comunità islamica e aprì la prima moschea dell’Inghilterra. Vista così è una fatidica coincidenza che due anni fa Salah, dopo essere passato per Basilea, Chelsea, Fiorentina e Roma, sia finito proprio nel Liverpool, che grazie ai suoi gol sogna il suo primo titolo dal 1990.

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