Thomas Müller-Weigl e Rita Famos si sono espressi sugli scenari di guerra
(ve/gc) L’annuale Sinodo delle pastore e dei pastori riformati dei Grigioni si è aperto ieri 26 giugno a Seewis, non senza dedicare un momento di riflessione ai tempi che corrono, profondamente segnati dalle attuali tensioni globali.
Nella sua allocuzione d’apertura, il decano della Chiesa evangelica riformata dei Grigioni, Thomas Müller-Weigl, ha espresso incomprensione e indignazione di fronte ai conflitti in corso, mentre Rita Famos, presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS), invitata ad intervenire per l’occasione, ha incoraggiato i partecipanti ad assumere una “cultura dell’ascolto”.
Riferendosi in particolare alle crisi in Medio Oriente e in Ucraina, Müller-Weigl ha lanciato un duro interrogativo: “Perché una manciata di uomini anziani ha il potere di influenzare in modo così distruttivo le sorti del mondo? E perché lo permettiamo?”. In questo contesto ha espresso gratitudine per il Sinodo grigionese, considerandolo uno spazio essenziale dove persone autenticamente impegnate in nome della libertà, dell’amore e della solidarietà possono creare fiducia – antidoto necessario contro la paura. Il Sinodo è stato da lui paragonato a un “campo di allenamento” al dibattito, dove opinioni diverse si possono confrontare: “La chiesa è diversa e può agire diversamente” (Kirche ist anders. Kirche kann anders), ha affermato.
La pastora Rita Famos, per parte sua, ha fatto appello al superamento di barriere emotive e alla capacità di giudizio, invitando ad assumere una postura dell’ascolto. Ha messo in guardia da risposte affrettate e dagli slogan di partito, in tempi complessi in cui invece serve una visione globale. Pertanto ha posto l’accento sul valore dell’ascolto e del coraggio a non avere sempre tutte le risposte. La chiesa riformata dovrebbe invece creare spazi di dialogo, anche ascoltando voci scomode. “Nella nostra chiesa è rappresentato l’intero spettro politico - ha aggiunto - , pertanto concentriamoci sulla nostra competenza fondamentale: condividere l’acqua che ci è stata donata attraverso il Vangelo e camminare insieme un tratto di strada”.