Aperto a Seewis (GR) il Sinodo riformato

Thomas Müller-Weigl e Rita Famos si sono espressi sugli scenari di guerra

27 giugno 2025

(ve/gc) L’annuale Sinodo delle pastore e dei pastori riformati dei Grigioni si è aperto ieri 26 giugno a Seewis, non senza dedicare un momento di riflessione ai tempi che corrono, profondamente segnati dalle attuali tensioni globali.

Nella sua allocuzione d’apertura, il decano della Chiesa evangelica riformata dei GrigioniThomas Müller-Weigl, ha espresso incomprensione e indignazione di fronte ai conflitti in corso, mentre Rita Famos, presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS), invitata ad intervenire per l’occasione, ha incoraggiato i partecipanti ad assumere una “cultura dell’ascolto”.

Riferendosi in particolare alle crisi in Medio Oriente e in Ucraina, Müller-Weigl ha lanciato un duro interrogativo: “Perché una manciata di uomini anziani ha il potere di influenzare in modo così distruttivo le sorti del mondo? E perché lo permettiamo?”. In questo contesto ha espresso gratitudine per il Sinodo grigionese, considerandolo uno spazio essenziale dove persone autenticamente impegnate in nome della libertà, dell’amore e della solidarietà possono creare fiducia – antidoto necessario contro la paura. Il Sinodo è stato da lui paragonato a un “campo di allenamento” al dibattito, dove opinioni diverse si possono confrontare: “La chiesa è diversa e può agire diversamente” (Kirche ist anders. Kirche kann anders), ha affermato.

La pastora Rita Famos, per parte sua, ha fatto appello al superamento di barriere emotive e alla capacità di giudizio, invitando ad assumere una postura dell’ascolto. Ha messo in guardia da risposte affrettate e dagli slogan di partito, in tempi complessi in cui invece serve una visione globale. Pertanto ha posto l’accento sul valore dell’ascolto e del coraggio a non avere sempre tutte le risposte. La chiesa riformata dovrebbe invece creare spazi di dialogo, anche ascoltando voci scomode. “Nella nostra chiesa è rappresentato l’intero spettro politico - ha aggiunto - , pertanto concentriamoci sulla nostra competenza fondamentale: condividere l’acqua che ci è stata donata attraverso il Vangelo e camminare insieme un tratto di strada”.

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