Un appello di riformati svizzeri
(ve/gc) Puntando il dito contro gli oligarchi delle piattaforme digitali e guardando soprattutto agli Stati Uniti di Donald Trump, a fine aprile un gruppo di teologhe e teologi ha lanciato un appello pubblico a difesa della cultura democratica, contro le derive autoritarie. Il testo - pubblicato sul sito della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) - denuncia un crescente degrado della comunicazione pubblica e invita le chiese ad assumersi la propria responsabilità nel promuovere una cultura della comunicazione e della politica fondata su regole condivise. Contro esclusione e abuso di potere, l’appello propone un modello fondato su riconciliazione e rispetto reciproco. I promotori dell’appello sono Matthias Krieg, già responsabile del settore Formazione della Chiesa cantonale di Zurigo, la pastora Catherine McMillan e il sinodale zurighese Giorgio Girardet.
Secondo i firmatari - per ora una quarantina, ma le adesioni sono ancora aperte - le piattaforme socialrischiano di trasformarsi in “media asociali”, dove il confronto civile lascia spazio alla polarizzazione e alla manipolazione. In particolare, mettono in guardia contro l’uso strumentale della Bibbia da parte di leader autoritari: “È nostro dovere contraddire chi si atteggia a interprete delle Scritture per giustificare abusi di potere come se fossero voluti da Dio”.
Chi tace di fronte a queste tendenze, avvertono i promotori dell’iniziativa, nega le stesse tradizioni bibliche di critica al potere, incarnate anche da Gesù. Il documento sottolinea inoltre la necessità di vigilare sui processi che minacciano il buon funzionamento della società civile, del mondo accademico e della diplomazia, considerati ambiti fondamentali per la tenuta democratica.
Tra i primi firmatari figurano teologi, pastori e pastore sia svizzeri che stranieri, tra cui Cornelia Camichel Bromeis, Thorsten Dietz, Stephan Jütte, Sibylle Forrer, Martin Hirzel, Christian Walti, Peter Opitz, Odair Pedroso Mateus.
L’“Appello per la difesa della cultura democratica” è disponibile qui in tedesco. In fondo al testo è possibile aderirvi.