Ticino. Rita Famos e Alain De Raemy al Sinodo CERT

Ospiti di rilievo per il massimo organo decisionale dei protestanti ticinesi

08 maggio 2023  |  Gaëlle Courtens

Sessione primaverile del Sinodo della Chiesa evangelica riformata nel Ticino a Bellinzona (foto: voceevangelica)

Credibilità, coerenza, coraggio: questi i concetti chiave emersi dal Sinodo della Chiesa evangelica riformata nel Ticino (CERT) svoltosi il 6 maggio a Bellinzona, e che ha visto la partecipazione della presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS), la pastora Rita Famos. “Per noi riformati e riformate a nord delle Alpi, che con la secolarizzazione siamo di fatto diventate da chiese di maggioranza che eravamo, delle ‘chiese di minoranza’, l’esperienza di una chiesa, come quella riformata del Ticino, da sempre minoritaria, è di massima importanza”. In questo quadro è stato sottolineato che conta di più la qualità dell’annuncio e della predicazione, la coerenza con cui si vive quotidianamente la propria fede, che non i numeri. "Motivo per cui non dobbiamo scoraggiarci", ha aggiunto Famos.

Protezione dell’integrità personale

Tra le numerose sfide che le chiese si trovano ad affrontare figura non solo la diminuzione dei propri membri, un trend inarrestabile che le statistiche riconfermano anno dopo anno, ma anche la protezione dell’integrità personale. “Non è più un tabù, dobbiamo parlare apertamente e in modo trasparente del rischio che nelle nostre istituzioni esiste: quello cioè che si possano verificare situazioni di ‘superamento del limite’ (Grenzverletzungen). Dobbiamo avere degli strumenti per prevenire, gestire e sanare violazioni della sfera personale, abusi e maltrattamenti, mettendo al centro la vittima”, ha affermato la pastora Famos, che ha illustrato l’ultima bozza elaborata dalla CERiS in materia, e cioè le “Linee-guida per la protezione dell’integrità personale”, appunto.
“Al prossimo Sinodo nazionale vorremmo ratificare questo testo e raccomandarlo caldamente a tutte le chiese cantonali. Ne va della nostra credibilità: come chiese dobbiamo essere in grado di offrire spazi sicuri a chiunque: bambini e bambine, giovani, donne e uomini, anziani e bisognosi di attenzioni particolari”.

Nuovo presidente del Sinodo

I lavori assembleari, che si sono svolti nella chiesa riformata di via S. Franscini 1, a Bellinzona, si sono aperti con l’elezione del nuovo presidente del Sinodo, Ulrico Feitknecht, ingegnere agronomo in pensione. È lui che ha dunque presieduto i lavori del massimo organo decisionale della CERT composto dai delegati delle tre chiese regionali: quella di Bellinzona, del Sottoceneri e di Locarno-Ascona. Tra gli argomenti all’ordine del giorno dell’assemblea figuravano l’approvazione del rapporto annuale e del rendiconto finanziario per l’anno 2022. 

Saluto della Diocesi di Lugano

Alain De Raemy e Rita Famos

Il Sinodo è stato anche un’occasione per tessere nuovi rapporti con la Chiesa cattolico-romana in Ticino: per la prima volta, da quando è stato nominato nell’ottobre scorso, mons. Alain De Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, ha incontrato i sinodali riformati. 
Nel suo saluto ha spiegato l’importanza che rivestono per lui i rapporti ecumenici: “chi non conosce gli altri cristiani che credono in Cristo, non conosce veramente Cristo”, ha affermato mons. De Raemy. Per questo “non possiamo ignoraci a vicenda, perché perderemmo una parte del Cristo vivente, del suo corpo, che è composto da tutti coloro che affidano la loro vita a lui. È un punto di partenza per rispettare il contenuto della nostra fede”. Il presidente del Consiglio sinodale della CERT, il pastore Stefano D’Archino, ringraziando il “fratello Alain” per le sue importanti parole, ricordando le sfide comuni che devono affrontare le due comunità di fede, gli ha regalato il volume “Ticino e Protestanti. Figure e movimenti del protestantesimo in Ticino tra Cinquecento e Novecento”, a cura di Emidio CampiBrigitte SchwarzPaolo Tognina.

Al termine dei lavori assembleari, i convenuti hanno pranzato insieme nei locali della chiesa riformata di Bellinzona. Alle tre “C” di credibilità, coerenza, coraggio se ne è aggiunta una quarta: convivialità. 

 

Da sinistra: Rita Famos, Ulrico Feitknecht, Stefano D'Archino, Alain De Raemy (foto: voceevangelica)

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