16 giorni contro la violenza di genere

Numerose iniziative in ambito ecclesiastico

23 novembre 2022

(ve/gc) Prende il via il 25 novembre l’annuale campagna globale “16 giorni per vincere la violenza di genere”: quel periodo, cioè, che va dal 25 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale per i diritti umani. Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) - alla stessa stregua di numerose realtà religiose in tutto il mondo - non manca all’appello, e promuove una serie di iniziative per i “16 giorni”, da preghiere a studi biblici, da mostre a tavole rotonde, nonché proposte online (per saperne di più clicca qui).

Il fascicolo FDEI

Come di consueto, anche quest’anno la Federazione delle donne evangeliche in Italia, a cui fanno capo anche le donne riformate della Svizzera italiana, ha pubblicato un fascicolo ad hoc, un percorso di accompagnamento alla riflessione e all’approfondimento, con una pagina per ogni giorno. “Donne sotto attacco, coraggiose e ribelli”: questo il titolo scelto per l’edizione 2022 e dedicato specialmente alle donne iraniane ed afghane e alle loro lotte per la libertà.
“In questo fosco quadro globale, quello che ci conforta è la luce che emana dal coraggioso ribellarsi delle ragazze più giovani, di molte donne e anche alcuni uomini di buona volontà, che mettono a rischio persino la propria vita nel tentativo di cambiare il loro destino”, si legge nell’introduzione al fascicolo, che così continua: “Vogliamo sperare che le nostre piccole preghiere di ognuno dei 16 giorni possano mettere in moto le energie sovversive dell’ordine mondiale ingiusto in cui le donne sono ancora le ultime, secondo la promessa di Gesù ‘gli ultimi saranno i primi’”.

Illustrazione di Shamsia Hassani

Tutto il fascicolo è illustrato con i disegni della graphic artist Shamsia Hassani, 34 anni, nata in Iran e cresciuta in Afghanistan. “La sua è una sfida al potere misogino dei talebani”, dice Daniela Cassano di Locarno, vicepresidente FDEI, in rappresentanza delle donne riformate ticinesi, che così continua: “Dipingendo sui muri degli edifici semi-distrutti dalle bombe riesce a comunicare il suo messaggio di aspirazione alla libertà e felicità delle donne. È convinta che l’arte possa cambiare la mentalità della gente e di conseguenza che le persone possano cambiare il mondo”. (L’intervista integrale andrà in onda domenica prossima, 27 novembre alle 8, a “Tempo dello Spirito”, RSI, ReteDue). Tra i temi toccati nel fascicolo (scaricabile qui) anche il lavoro, la condizione delle giovani, la contraccezione, l’aborto, la prevenzione, la politica. E non manca la felicità.

 

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