Riformati. Esserci gli uni per gli altri

Messaggio della Chiesa riformata in Svizzera per il secondo lockdown

21 gennaio 2021

(ve/gc) “E tuttavia sperare”: è intitolato così il messaggio che la pastora Rita Famos, presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERS) ha diffuso congiuntamente a tutti i presidenti delle Chiese cantonali lo scorso 18 gennaio, in seguito all’annuncio del Consiglio federale del secondo lockdown dall’inizio della pandemia. 

Cristiane e cristiani responsabili

“In quanto Chiesa facciamo parte della comunità solidale e compassionevole che accompagna le persone in questa situazione straordinaria”, si legge nel testo, che si rifà al versetto biblico “Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo” (Galati; 6, 2). Il messaggio così prosegue: “Proprio in questi tempi difficili è importante che noi in quanto cristiane e cristiani ci assumiamo le nostre responsabilità”.

I presidenti di chiese si rivolgono esplicitamente anche ai giovani, che patiscono più di altri l’isolamento. “Nulla è più importante in questo momento del messaggio: ‘Ci siamo gli uni per gli altri’”, scrivono ancora i responsabili di chiese, senza dimenticare i momenti di introspezione, altrettanto importanti: “Guardiamo, però, anche a noi stessi. Cerchiamo momenti di silenzio, di preghiera, affinché ci siano istanti non dominati dalla pandemia. Teniamo gli occhi aperti alle piccole gioie, affinché accanto alle preoccupazioni vi siano anche pensieri di gratitudine. E apriamoci al prossimo".

Promessa di speranza

I presidenti delle chiese cantonali, insieme alla presidente CERS, assicurano che le comunità proseguiranno con le loro attività nei limiti del possibile, tenendo aperti spazi dove le persone possano cercare Dio, senza dimenticare le opportunità che sono offerte dall'online per vivere la dimensione comunitaria: “Come in primavera, le nostre comunità troveranno sicuramente forme di predicazione della Parola che renderanno possibile la partecipazione anche senza il vincolo della presenza fisica”, si legge ancora nel messaggio che invita a consultate i siti web delle singole comunità. La lettera si conclude con un riferimento a Geremia (29,11): “In questi giorni ci sentiamo particolarmente incoraggiati dalla promessa di Dio che egli ci darà un avvenire e una speranza e auguriamo lo stesso a ognuno di voi”. 

Per il testo intgerale del messaggio cliccare qui: E tuttavia sperare 

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