Cristina Ferrari porta con sé una consolidata esperienza giornalistica
(ve) La nuova curatrice dello storico programma televisivo della RSI Segni dei tempi è Cristina Ferrari. Giornalista di lungo corso entra a far parte in pianta stabile del piccolo gruppo redazionale nominato dalla Commissione evangelica per i mezzi di comunicazione della “Conferenza delle chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera” (CoCelis). Pertanto collabora anche con i programmi radiofonici Chiese in diretta (RSI ReteUno) e Tempo dello Spirito (RSI ReteDue), nonché con il mensile Voce Evangelica.
Da una trentina di anni nel mestiere, Cristina Ferrari, laureata in scienze politiche, proviene dal mondo della carta stampata, prima a Il Giornale del Popolo e successivamente a laRegione. Nel 2021 ha vinto il Premio di giornalismo indetto dall’associazione di categoria ticinese ATG. Durante l'estate appena trascorsa ha avuto l'opportunità di approcciarsi al giornalismo televisivo grazie ad uno stage presso il programma di informazione regionale della RSI Il Quotidiano.
A proposito di Segni dei tempi ha detto: “Questo nuovo incarico è una bellissima nuova sfida. Non solo per il ‘salto’, non scontato, fra i due mezzi di comunicazione, carta stampata e televisione, che mi permette di aprirmi ad altre forme giornalistiche, ma soprattutto - ha evidenziato Ferrari - per essermi potuta avvicinare alle tematiche legate al protestantesimo, o meglio: ai protestantesimi, al plurale. Occasione che mi permetterà di dedicare le puntate anche ad altri temi più ampi e altrettanto importanti quali i diritti umani, la spiritualità, l’etica. Spero di sollevare interrogativi, riflessioni, dubbi su quanto vive oggi l’essere umano, dai suoi valori alle sue debolezze, dai suoi talenti alle sue precarietà. E auspico che Segni dei tempi possa diventare un punto di riferimento prezioso anche a livello ecumenico”.
“La stanza del silenzio” è il titolo della prossima puntata di Segni dei Tempi in onda sabato 20 settembre alle 12.05 su RSI LA1, la prima interamente realizzata dalla nuova curatrice del programma, e che ci porta a Nottwil (LU) per scoprire il Centro svizzero per paraplegici e la sua offerta di cura d’anime. L’assistenza spirituale e pastorale all’interno della struttura è indirizzata a pazienti, familiari e collaboratori. Al centro dell’operato vi è sempre la persona con i suoi desideri, le sue gioie e i suoi dolori, a prescindere dalla sua appartenenza religiosa o ideologica. La spiritualità, oltre alla dimensione fisica, sociale e psichica, è una risorsa importante nella fase della convalescenza e nel rapporto con l’ineluttabile.