Etiopia: accordo per un Consiglio nazionale delle chiese

Lo storico documento è stato firmato al Consiglio ecumenico di Ginevra

15 dicembre 2023

I responsabili ecclesiastici dell’Etiopia accendono una candela, simbolo di unità in Cristo, nella cappella del Centro ecumenico: il pastore Yonas Yigezu Dibisa, presidente della Chiesa evangelica Mekane Yesus, S.G. l’arcivescovo Petros, segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo e S.E. il cardinale Berhaneyesus Souraphiel della Chiesa cattolica in Etiopia (foto: Ivars Kupcis/WCC)

(ve/wcc) Le delegazioni di alto livello delle tre maggiori chiese etiopi - la Chiesa ortodossa etiope Tewahedo, la Chiesa evangelica etiope Mekane Yesus e la Chiesa cattolica in Etiopia - hanno deciso di consolidare la cooperazione ecumenica “per rispondere ai bisogni umanitari e promuovere la pace e la coesione sociale in Etiopia”.
La riunione - svoltasi a fine novembre a Ginevra presso il quartier generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), con il patrocinio del Ministero degli affari esteri tedesco – ha segnato la fine di un lungo processo agevolato dalla Commissione delle chiese per gli affari internazionali del CEC.
I responsabili ecclesiastici etiopi hanno parlato della situazione umanitaria nel loro paese, spiegando che oggi circa 20 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, milioni di persone sono sfollate all’interno del paese, varie regioni sono confrontate con gravi siccità o inondazioni, mentre recenti epidemie di malaria hanno aggravato la situazione. È stato inoltre espresso l’auspicio di una collaborazione ecumenica nella difesa dei diritti della persona.

Una svolta storica

Il pastore Kenneth Mtata, direttore del programma del CEC per la Testimonianza pubblica e la Diaconia, ha detto: “In questo contesto di crisi umanitaria e di persistente conflitto che continua a scuotere l’Etiopia, le chiese hanno compreso l’esigenza di rafforzare la loro unità. È un grande momento per l’ecumenismo e per la testimonianza e la diaconia: il CEC e il movimento ecumenico devono rallegrarsene”.
Peter Prove, direttore della Commissione delle Chiese per gli affari internazionali del CEC ha commentato: “Insieme hanno adottato decisioni cruciali per sistematizzare la cooperazione ecumenica in Etiopia”, sottolineando che nell’ambito dei nuovi impegni si trattava altresì di rivedere un partenariato ecumenico precedente nell’ottica di una risposta umanitaria. “Credo che si tratti di una svolta storica e di un segno del loro impegno a cooperare per soddisfare le esigenze non soltanto delle chiese, ma anche del popolo etiope. Questa evoluzione è un segnale rivolto a tutta la popolazione etiope sull’importanza dell’unità per far fronte alle avversità”.
Le delegazioni ecclesiastiche erano guidate da S.G. l’arcivescovo Petros, segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo, dal pastore Yonas Yigezu Dibissa, presidente della Chiesa evangelica Mekane Yesus, e da S.E. il card. Berhaneyesus Souraphiel, della Chiesa cattolica in Etiopia.
Durante la preghiera di chiusura al centro ecumenico di Ginevra i partecipanti hanno reso grazie per il dono della riconciliazione e dell’unità in Cristo.

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