Tempo del Creato, messaggio del Patriarca Bartolomeo

“Ogni atto di guerra è anche guerra contro il pianeta”

31 agosto 2023

Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli (foto: Patriarchate of Constantinople)

(ve/sir) “Ogni atto di guerra è anche guerra contro il Creato in quanto costituisce una grave minaccia contro l’ambiente naturale”. Ai “terribili effetti creati dall’invasione della Russia in Ucraina” e alla conseguente “orribile devastazione ecologica” è dedicato parte del messaggio che come ogni anno il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I invia per la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, che si celebra il 1. settembre dando il via al Tempo del Creato 2023, quest'anno con il tema “Che la Giustizia e la Pace scorrano”. 
“L’inquinamento dell’atmosfera, dell’acqua e della terra causato dai bombardamenti, il rischio di un olocausto nucleare, l’emissione di radiazioni pericolose da parte degli impianti nucleari che producono energia elettrica, la polvere cancerogena degli edifici che esplodono, la distruzione delle foreste e il depauperamento delle proprietà agricole coltivabili: tutto questo testimonia che il popolo e l’ecosistema dell’Ucraina hanno subito e continuano a subire perdite incalcolabili. Ripetiamo con forza: la guerra deve cessare immediatamente e deve iniziare un dialogo sincero”.
Nel messaggio, Bartolomeo esprime soddisfazione per le ripercussioni che le iniziative ecologiche del Patriarcato ecumenico stanno avendo non solo nel mondo cristiano, ma anche nelle altre religioni, nei parlamenti e tra i politici, nel campo della società civile, della scienza, dei movimenti ecologisti e dei giovani. “Dopotutto, la crisi ecologica come sfida globale può essere affrontata solo attraverso una sensibilizzazione e una mobilitazione internazionali”.
Bartolomeo torna a sottolineare il fatto che “la distruzione dell’ambiente naturale colpisce principalmente i poveri tra noi” e ciò richiede una combinazione di interventi sul piano ecologico e sociale. Il Patriarca pone anche l’accento sulla “espansione ecologica” dei diritti umani perché - spiega - “la lotta per i diritti umani non può ignorare il fatto che questi diritti sono minacciati dal cambiamento climatico, dalla carenza di acqua potabile, di suolo fertile e di aria pulita, dal ‘degrado ambientale’ in generale”.

Genesi del "Tempo del Creato"
Risale al 1989 l’idea originaria del “Tempo del Creato”, quando l’allora Patriarca ecumenico di Costantinopoli Dimitrios I suggerì che il primo giorno dell’anno ortodosso, appunto il 1. settembre, venisse considerato giorno “di protezione dell’ambiente naturale”. 
La seconda Assemblea ecumenica europea svoltasi a Graz (Austria) nel 1997 pose le basi, affinché fosse ampliata la proposta. Qualche anno dopo il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) insieme alla Rete cristiana europea per l’ambiente (ECEN) esortò le chiese ad adottare un “Tempo del Creato” estendendolo fino al 4 ottobre, festa di Francesco d’Assisi, “patrono dell’ecologia” amato da molte confessioni cristiane. Papa Francesco nel 2015 ha accolto ufficialmente il “Tempo del Creato” anche nella Chiesa cattolica romana, anno della sua enciclica “Laudato sii” sulla cura della casa comune.

"Tempo del Creato" in Svizzera
Quest'anno le chiese cristiane in Svizzera, per il tramite dell'Ufficio ecumenico Chiese e Ambiente (OeKU) di Berna, per il periodo liturgico che va dal 1. settembre al 4 ottobre, propone il tema: "Sperare per il clima significa agire!”. “Cosa possono fare le chiese per far sì che la nostra società non perda la speranza e contribuisca a un futuro degno di essere vissuto?”, si chiede l’OeKU. Perché alla fine, ciò che rimane sono “la fede, la speranza e l'amore”, spiega l'apostolo Paolo (1 Cor 13). L'amore anche come atto di cura per il Creato, il nostro prossimo, e per noi stessi. Materiali liturgici e suggerimenti pratici sono disponibili in francese e tedesco sul sito oeku.ch/aktuelle-schoepfungszeit

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