Cambia la Conferenza donne evangeliche

L’organismo vuole essere più inclusivo e diventa “Conferenza donne e generi”

02 novembre 2022

Berna, 31 ottobre 2022, la Conferenza donne e generi della CERiS al lavoro (foto: EKS-EERS)

(ve/gc) Non si chiama più soltanto “Conferenza delle donne”, l’organismo che si occupa di questioni femminili della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS), ma “Conferenza donne e generi”. È quanto hanno deciso all’unanimità le delegate della “Conferenza” riunite a Berna lo scorso 31 ottobre in occasione della loro Giornata tematica d’autunno intitolata “Non c’è né uomo, né donna…”, dedicata appunto alle identità di genere in ambito ecclesiastico.

Non-binario, cis, trans, queer, gender fluid, she/they o “a-gender”: non è sempre chiaro il significato di questi termini, eppure li incontriamo da tempo nei media, nei libri, nei film o nella nostra cerchia personale. Ora anche la CERiS - per mezzo della sua “Conferenza donne e generi” - ha deciso di attrezzarsi.

Nel corso dei lavori sono anche state apportate sostanziali modifiche statutarie, concludendo così un processo di rinnovamento durato sei anni su obiettivi, compiti, membri, struttura, risorse, ma anche sul profilo della “Conferenza” e sulla cooperazione con organizzazioni affini.

Insomma, una piccola rivoluzione non solo organizzativa, ma di sostanza, la cui preoccupazione di fondo è dettata dalla necessità di rendere la chiesa uno spazio inclusivo e aperto. Promuovere allora l'uguaglianza di genere nella chiesa significa aprirsi a tutte le identità di genere. Per le delegate non si tratta soltanto di una questione femminile, ma vanno coinvolti gli uomini. È stato deciso tuttavia di mantenere le “donne” nel nome, perché nelle chiese servono ancora spazi riservati ad hoc. Le delegate della “Conferenza donne e generi” hanno anche riconfermato la volontà di partecipazione politica al Sinodo della CERiS con due delegate.

Sabine Scheuter, presidente della “Conferenza donne e generi” della CERiS, guarda al futuro con ottimismo: "Con il nuovo nome siamo ben preparate ad affrontare nuove sfide. Ci auguriamo che questa prospettiva allargata, che perseguiamo da tempo in termini di contenuti, si rifletta ora in una partecipazione più diversificata di delegati e ospiti ai nostri incontri”, si legge nel comunicato diffuso oggi.

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