Riformati svizzeri: sì al matrimonio per tutt*

La votazione del 26 settembre divide cristiani e cristiane, le chiese dibattono

08 settembre 2021

foto: Sasha Gorin/unsplash

(ve/gc) L’anno scorso il Parlamento svizzero ha approvato una modifica di legge che permette a tutti e tutte, a prescindere dall’orientamento sessuale, di accedere al matrimonio civile, con tutti i doveri e i diritti che ne conseguono. Ma contro questa nuova legge è stato promosso un referendum che verrà sottoposto a votazione federale il prossimo 26 settembre. La nuova legge prevede anche l’accesso alla procreazione medicalmente assistita per le coppie lesbiche, mentre rimane vietata la maternità surrogata o la donazione di ovuli.

La situazione in Europa

La maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale ha già introdotto il matrimonio civile per tutti e tutte. La Svizzera rimane fanalino di coda insieme a Italia, Grecia e Liechtenstein. In Svizzera, dal 2007, le coppie dello stesso sesso possono accedere all’“unione domestica registrata”, che tuttavia non tutela alla stessa stregua coppie omosessuali ed eterosessuali unite in matrimonio. Per esempio, le coppie registrate come unione domestica non possono adottare congiuntamente un bambino e se uno dei partner è straniero, non può beneficiare di una procedura di naturalizzazione più breve e meno costosa. Secondo la classifica ILGA-Europa relativa all'uguaglianza dei diritti delle persone LGBTQ, la Confederazione elvetica è al 22° posto dopo la Slovenia e la Bosnia-Erzegovina e appena davanti a Estonia e Kossovo.

Le chiese pioniere

La Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) è favorevole all’introduzione della nuova legge. Le motivazioni sono riportate in una sua presa di posizione. Non solo raccomanda di approvare la nuova legge, ma incoraggia le proprie chiese membro ad autorizzare anche il matrimonio religioso per le coppie LGBTQ.
Secondo un recente studio effettuato dallo storico Thierry Delessert, le prime in Svizzera ad aprire le proprie porte alle coppie dello stesso sesso furono, negli anni ’60 e ’70, proprio le chiese, in controtendenza con il sentire comune dell’epoca. Già allora si parlava di una possibile benedizione delle unioni omosessuali. “Le chiese si sono dimostrate più aperte della politica, più aperte della polizia, istituzioni bloccate in una logica proibizionista. Ciò avviene ancora oggi, dato che il matrimonio per tutti non è entrato in vigore, anche se alcune chiese benedicono già le coppie omosessuali”, dice in una intervista a swissinfo.

Nelle chiese opinioni divergenti

All’interno delle chiese membro della CERiS non mancano voci contrarie al “matrimonio per tutti e tutte”. Gli oppositori sono infastiditi tra l’altro dal fatto che aprirebbe la possibilità per le coppie lesbiche di avere accesso alla donazione di sperma, e con ciò sarebbe disatteso il diritto del bambino di avere un padre e una madre. In ambito ecclesiastico si sono dette contrarie anche la Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) e la Rete evangelica svizzera (chiese libere). Favorevole è invece la Chiesa cattolica cristiana della Svizzera.

La discussione è aperta

Intanto, diverse realtà ecclesiastiche stanno offrendo una piattaforma di discussione a favorevoli e contrari. A Ginevra, presso il tempio protestante di Plainpalais, lo scorso 2 settembre si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “L’amore potrebbe essere un peccato? Chi vuole il matrimonio per tutt* e per quali motivi?”. Ad aprire i lavori è stata la pastora Carolina Costa, coordinatrice di Le Lab, un progetto della Chiesa protestante di Ginevra per la promozione dell’inclusione nella chiesa e nella società. A moderare l’incontro (che è possibile rivedere qui) è stato il giornalista Michel Kocher, responsabile di Médias-pro.
In Svizzera tedesca un incontro analogo promosso dalla CERiS si svolgerà domani alle 18.30 a Berna presso il centro culturale PROGR. Tema della tavola rotonda, moderata dal teologo e direttore di RefLab Stephan Jütte: “Matrimonio per tutt* - bambin* per tutt*?”. Ad aprire l’incontro la pastora Claudia Haslebacher, membro del Consiglio CERiS. Il 17 settembre, la CERiS invita ad una tavola rotonda copromossa dalla Elisabethenkirche di Basilea sul tema: “tutto quanto è matrimonio? - Perché questo modello di convivenza torna ad essere attrattivo?”.

Per approfondire

Sul tema in votazione il prossimo 26 settembre il mensile “Voce Evangelica” aveva dedicato un suo dossier alle implicazioni religiose ed etiche in ballo con il titolo “Famiglie al plurale”, offrendo anche un quadro delle posizioni in merito al matrimonio per le coppie omosessuali nelle diverse tradizioni religiose. Per scaricare la rivista in formato PDF clicca qui

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