Molestie. Sinodo retico adotta nuove misure

Un piano di protezione da violazioni e abusi per la Chiesa riformata grigionese

06 febbraio 2021  |  Rita Gianelli

A chi si rivolge la docente di religione quando un collega le indirizza commenti allusivi? Dove trova aiuto il giovane quando la direttrice del campo entra nella sua camera senza essere stata invitata? Finora non esiste alcuna istanza ufficiale alla quale rivolgersi per questioni del genere. “Ora vogliamo creare un consultorio per le persone colpite”, afferma Miriam Neubert, pastora a Bonaduz e responsabile del piano di prevenzione delle violazioni dei limiti e degli abusi sessuali.
I pastori e le pastore grigionesi riceveranno le prime informazioni in merito nel corso di una riunione straordinaria del sinodo prevista a febbraio.

Situazione in Svizzera
Nel contesto di un seminario online due esperti di Limita, organo per la prevenzione degli abusi sessuali a Zurigo, parleranno con i membri del sinodo di vicinanza e distanza nelle situazioni quotidiane. “La prevenzione delle violazioni dei limiti e la protezione dagli abusi sessuali devono essere fissate anche a livello di leggi o ordinanze”, chiede la responsabile del progetto Miriam Neubert. In Svizzera già la metà delle Chiese riformate cantonali hanno introdotto un piano di protezione. Ciò è stato fatto anche nel quadro dell’attuazione della “iniziativa sui pedofili”, in base alla quale dal 2019 vige un’interdizione a vita dall’esercizio di determinate attività per i criminali sessuali pedofili.

Mirjam Neubert (foto reformiert.info)

Protezione per tutti
Il piano di protezione grigionese si basa sulle raccomandazioni emesse dalla Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS). Queste descrivono, ad esempio, come intervenire nel caso ci sia un sospetto di abuso. La raccomandazione è chiara: se una vittima descrive un episodio a una persona di fiducia, quest’ultima, con il suo consenso, può riferire l’episodio al consultorio, il quale chiarirà se è stato effettivamente commesso un reato, per esempio minacce, violenze fisiche o pressioni psicologiche. La persona accusata può essere esonerata fino al termine delle indagini. Se non sussiste un reato può essere concordata una mediazione o pronunciato un ammonimento.

Presunzione d'innocenza
Neubert sottolinea il principio giuridico generale della presunzione di innocenza: “Anche gli accusati devono essere protetti. L’esonero di un collaboratore non è ancora un’attribuzione di colpa”. Infatti la definizione di violazione dei limiti è diversa per ogni persona. Sostanzialmente una violazione dei limiti è sempre un abuso di fiducia e uno sfruttamento di rapporti di dipendenza. A volte persino la vittima si rende conto soltanto dopo qualche tempo di aver subito una violazione. La vittima deve poter elaborare, se necessario mantenendo l'anonimato, con l'aiuto di persone appositamente formate, i propri sentimenti di confusione e di paura. Perciò il consultorio deve essere diretto da uno specialista.

Cooperazione possibile
Anche il cantone sta istituendo simili organi a cui potersi rivolgere, spinto a ciò in particolare dalla vicenda che ha visto coinvolto il whistleblower Adam Quadroni (l'imprenditore che ha denunciato, nei Grigioni, lo scandalo degli appalti truccati, ndr.), afferma Neubert. Perciò la Chiesa riformata non esclude la possibilità di una cooperazione con le autorità cantonali.
Per poter controllare l’integrità dei collaboratori, prosegue Neubert, è necessaria una verifica periodica. Per esempio tramite la presentazione periodica di un documento che indichi se una persona è stata oggetto di sentenze che prevedono un’interdizione dell’esercizio di un’attività o un’interdizione di intrattenere contatti.

Posizione chiara
Neubert ritiene ipotizzabile l’estensione della misura a dipendenti, autorità e collaboratori volontari della Chiesa. “Bisogna procedere in maniera proattiva”, dice Miriam Neubert, che in particolare dopo gli eventi che hanno visto coinvolto l’ex presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, Gottfried Locher, intende fare le cose come si deve. “Vogliamo comunicare in modo molto chiaro la nostra posizione: non tolleriamo abusi e violazioni dei limiti di qualsiasi genere”. (reformiert.info; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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