Pastore e pastori ballano ispirati da Jerusalema

"La chiesa balla", un nuovo progetto del collettivo riformato #churchunited

09 febbraio 2021  |  Paolo Tognina

Jerusalema Dance Challenge, #churchunited (youtube)

Lo scorso anno, a Pentecoste, un primo progetto, lanciato dalle pastore Mirja Zimmermann e Priscilla Schwendimann, aveva portato alla realizzazione di un culto online a cui avevano partecipato parrocchie e ministre e ministri di culto riformati di tutta la Svizzera.
A Natale, di fronte alla prospettiva di un nuovo lockdown, e per rompere il clima di inquietudine provocato dalla ripresa dei contagi, le due pastore, animatrici di un collettivo che si è dato il nome di #churchunited, ha proposto un secondo culto online svizzero.
E ora predicatrici e predicatori sono scesi dai pulpiti e si sono messi a ballare, in varie chiese, in tutta la Svizzera, raccogliendo la sfida della "Jerusalema Dance Challenge".

Un progetto nazionale

Il progetto #churchunited gode dell'appoggio e del sostegno della neoeletta presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, Rita Famos, e ha coinvolto una cinquantina di pastore e pastori e collaboratrici e collaboratori ecclesiastici che hanno ballato sulle note di "Jerusalema", il celebre brano della cantante sudafricana Nomcebo Zidoke che ha suscitato, in tutto il mondo, moltissime iniziative denominate "Jerusalema Dance Challenge".

#churchunited Jerusalema Challenge

zhref.ch

Un linguaggio comune

Nel pieno rispetto delle norme anti-pandemia, gruppi di cinque persone, con la mascherina, hanno ballato sulle piazze davanti alle chiese e nelle chiese. Da Coira a Basilea, da Lucerna a Zurigo a Berna, tutti si sono lasciati trascinare dalla musica di "Jerusalema".
Quella del collettivo #churchunited non è la prima iniziativa del genere, anzi, nel mondo è stata preceduta da innumerevoli altre esibizioni, iniziate già durante l'estate dello scorso anno. Recentemente aveva fatto scalpore, in Svizzera, il video realizzato dalle forze di polizia del cantone di Zugo. A riprova del fatto che "Jerusalema" è un motivo che parla un linguaggio compreso da tutti, in tutto il mondo.

Protezione e rifugio

Durante la pandemia, tutte le chiese hanno dovuto ricorrere a nuove forme di celebrazione e di incontro. Forse si spiega anche così il grande successo della canzone di Nomcebo Zikode, un canto nuziale sudafricano che parla di speranza e di un luogo che offre protezione e rifugio. Nella canzone, quel luogo è identificato con la biblica Gerusalemme, città ideale, verso cui tende chiunque speri in un mondo rinnovato, nel quale esprimere la propria gioia ballando.

"Jerusalema", Segni dei Tempi RSI La1

RSI

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