Una Bibbia delle donne

Uscita presso l’editrice “Labor et Fides”, è il primo libro in francese nel suo genere, a più di un secolo dalla “Women’s Bible” della suffragetta statunitense Elisabeth Cady Stanton

24 ottobre 2018

(Gaëlle Courtens) Rileggere la Bibbia con “perspicacia e ribellione” alla luce delle scoperte femministe del 21.esimo secolo: è quanto propongono 21 teologhe francofone, protestanti e cattoliche, in “Une Bible des femmes” (Una Bibbia delle donne), fresca di stampa.
Appena uscita con l’editrice Labor et Fides è a cura di Elisabeth Parmentier, Pierrette Daviau e Lauriane Savoy. Tra i temi affrontati i volti femminili di Dio, il ruolo del corpo nella storia, o alcune figure bibliche di “femmes fatales”… 13 tesi, dalla più iconoclastica alla più tradizionalista, che fanno eco ad un libro uscito nel 1898: la nota “Women’s Bible” della suffragetta statunitense Elisabeth Cady Stanton, una pioniera in materia. Con il suo saggio voleva mettere in discussione la posizione tradizionale dell'ortodossia religiosa che sanciva la subordinazione della donna all'uomo.

Dare spazio a nuove teologie
“Inizialmente l’idea era quella di tradurre la Women’s Bible uscita alla fine del 19 secolo”, spiega la direttrice del progetto editoriale, Lauriane Savoy, ricercatrice in storia presso l’università di Ginevra. Intervistata da Linn Levy della RTS, così prosegue: “Ma rileggendola, ci siamo dette che nel frattempo erano state elaborate delle nuove teologie dalle quali non potevamo prescindere. Soprattutto nella seconda parte del secolo scorso, specialmente da teologhe femministe, e che quindi limitarci a tradurre la versione inglese, sarebbe stato un vero peccato”.

Mettere in discussione la posizione tradizionale dell'ortodossia religiosa

Una rilettura, quindi, non solo della “Women’s Bible”, ma della Bibbia tout-court, che vuole sfatare i tanti pregiudizi ancora esistenti in alcuni ambienti, secondo i quali i testi biblici sono “scaduti”, perché legittimano la sottomissione delle donne. Lauriane Savoy non nega che esistono nella Bibbia numerosi passaggi in cui la donna viene “denigrata”, “ma ne esistono tanti altri che dicono cose diametralmente opposte, che parlano di liberazione”.

Storicizzare i testi
“È lecito - aggiunge Sayoy - essere scioccati da alcuni testi biblici. Ma la Bibbia non è un testo monolitico. È composto da numerosi libri, scritti in epoche diverse e di generi diversi, e comunque è piena di contraddizioni. I testi vanno letti criticamente”.
Prendendo per esempio spunto dall’epistola di Pietro [1 Pietro 3,1, ndr.], in cui egli dice alle mogli di essere sottomesse ai loro mariti, Savoy spiega che “estrapolato dal contesto questo versetto è chiaro, inutile dire il contrario. Quello che noi proviamo a fare è storicizzare e reinterpretare: innanzitutto va detto che quella frase si colloca in un ordine patriarcale molto forte. Allora rileggiamo il versetto alla luce di quanto precede e succede a quel passaggio biblico, e vediamo che questa esortazione rivolta alle donne, va di pari passo con un’altra: quella rivolta ai mariti di amare le loro mogli [1 Pietro 3,7, ndr.]. Questa esortazione dell'autore dell'epistola di Pietro va vista come una forte presa di posizione in contrasto a quanto era il clima patriarcale dell’epoca”.

Donne dimenticate del cristianesimo (Segni dei Tempi RSI La1)

I volti femminili di Dio
Non vuole essere una giustificazione, ma una lettura realistica e ribelle, quella proposta dalle curatrici di “Une Bible des femmes”, in cui si parla anche della rappresentazione delle donne nella Bibbia. Le figure femminili sono numerose, e nella storia sono state spesso strumentalizzate, a favore o contro la dignità delle donne. E si parla dei volti femminili di Dio. “Esistono libri della Bibbia in cui si parla della ‘Saggezza’, con la S maiuscola, che è una figura femminile. Oppure della metafora di Dio come una chioccia che protegge i suoi pulcini, insomma, non esiste solo il trio maschile della trinità: Padre, figlio e Spirito santo”.

Indirizzato a tutte e tutti
Il volume appena uscito vede i contributi di 21 teologhe di tutto il mondo francofono, dall’Africa al Canada, dalla Svizzera alla Francia, ed è indirizzato anche agli uomini. “Vogliamo che questo libro venga letto anche da loro. Non è un libro da donne per donne”, aggiunge Savoy, che prosegue: “Certo, sono le donne che hanno subito le letture patriarcali dei testi biblici, e le stesse donne per secoli hanno letto testi che occultavano le grandi eroine della Bibbia, o che valorizzavano come donna soltanto Maria, la genitrice di Gesù, come vergine e madre insieme, un modello impossibile da raggiungere. Per non parlare di Eva, la donna colpevole di aver rovinato l’umanità. Insomma, nella storia sono state le stesse donne ad essere vittime di questi approcci che giustificavano la dominazione dell’uomo sulla donna tentando di imporre loro un ruolo assai limitato. La nostra idea è quella di rompere con questi clichés e dimostrare tutta la ricchezza dei testi bilici riscoperti negli ultimi 40 anni”.

Una Bibbia delle donne? Era ora!
Un’operazione editoriale accolta con favore da più parti. “Era ora che uscisse un libro di questo tipo in francese”, è il commento di della teologa Janique Perrin dell’università di Ginevra -. Purtroppo questo ritardo rispecchia la situazione delle donne nella teologia accademica di lingua francese. Siamo ancora molto indietro, il femminismo ha fatto fatica a prendere un posto nel panorama generale. Con questo libro teologhe di vari orizzonti ci invitano a rileggere certi testi biblici con chiavi di interpretazione diverse. Solo così si aprono, per i lettori e le lettrici francofoni, nuove piste teologiche, nuove comprensioni, riflessioni rinnovate e arricchite su temi classici della teologia cristiana”. In attesa che venga ora tradotta in italiano.

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