Cattolici si sposano meno in chiesa

I matrimoni religiosi in Svizzera sono in calo, mentre il numero di quelli civili è rimasto stabile

08 marzo 2017

(ve/ats) I cattolici sono meno propensi a presentarsi all'altare rispetto ai protestanti. Lo rilevano le ultime statistiche dell'Istituto svizzero di sociologia pastorale (SPI) rese note oggi. Nel 2015 sono stati registrati 41'500 matrimoni civili, una cifra stabile rispetto al 1960, anche se la popolazione da allora è aumentata del 50%, nota lo SPI. Le unioni celebrate dalla Chiesa cattolica sono state 3'845, quelle della Chiesa protestante 3'870. Fra il 2011 e il 2015 il tasso di matrimoni delle coppie in cui almeno uno dei coniugi è protestante si è mantenuto attorno al 30%. Il tasso per i cattolici invece è sceso; era del 28% nel 2011 ed è calato al 23% nel 2015.

La scelta di sposarsi in chiesa non è più legata solo alla tradizione, ma alle convinzioni religiose della coppia

Quindi non solo la percentuale di matrimoni religiosi si è mantenuta a livello più basso rispetto a quella dei protestanti, ma in più la percentuale di coppie che decide di celebrare l'unione in chiesa è sceso in modo più pronunciato. Queste cifre "dimostrano che le due grandi Chiese hanno perso il loro ruolo nel settore del matrimonio, una volta incontestato", precisa un comunicato. La Chiesa cattolica in particolare è confrontata a una sfida delicata: superare il fossato che si è creato fra la dottrina e la realtà delle coppie. Il numero di unioni religiose diminuisce, ma - fa notare SPI - la scelta di una coppia di sposarsi davanti al prete o a un pastore non è più semplicemente una scelta dettata dalla tradizione, ma una decisione di carattere religioso.

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