Ucraina, inedito dialogo intra-ortodosso

Prove di avvicinamento tra le due chiese ortodosse antagoniste

23 febbraio 2023  |  Gaëlle Courtens

In una mossa che potrebbe rivelarsi molto significativa, rappresentanti delle due Chiese ortodosse ucraine - la Chiesa ortodossa autocefala d’Ucraina (OCU) e la Chiesa ortodossa ucraina (UOC) del Patriarcato di Mosca - si sono incontrati la scorsa settimana nel tentativo di trovare un terreno comune. È quanto riferisce il portale di informazione indipendente OrthodoxTimes.com.
Da quando nel 2018 il Patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli aveva concesso l’autocefalia alla OCU, il Patriarcato di Mosca - la cui giurisdizione copre anche il territorio ucraino - aveva interrotto ogni rapporto con Costantinopoli, compresa la comunione eucaristica, di fatto provocando uno scisma tra i due storici Patriarcati dell’ortodossia. 

L’inedito incontro tra le due chiese riallacciate formalmente a due diversi Patriarcati - quello di Costantinopoli e quello di Mosca - si è svolto a Santa Sofia a Kiev e si è concluso con la firma da parte di teologi, ministri di culto e laici di un documento di condanna della guerra e dell'invasione russa dell'Ucraina. I firmatari chiedono ai rispettivi capi delle due chiese di trovare un terreno comune e un modo per “unire le due giurisdizioni, per il bene dell'Ucraina”. Inoltre, propongono la mediazione attiva del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, con la creazione di una piattaforma internazionale di dialogo.

In seguito all’invasione russa in Ucraina il metropolita Onufrij, leader spirituale della UOC, aveva da subito condannato la guerra. A maggio dello scorso anno, opponendosi alla linea guerrafondaia del proprio patriarca di riferimento Kirill, la UOC si era poi autoproclamata autonoma da Mosca. 

Condanna della guerra, appello all'unità

Nell'appello congiunto si legge: "l'aggressione armata della Russia contro lo Stato ucraino sovrano è stata il culmine di secoli di pressione imperiale sull'identità spirituale e culturale del nostro popolo. Guidata dall'ideologia imperiale sciovinista, sfruttando lo slogan del ‘mondo russo’, la Russia ha sempre negato alla chiesa locale ucraina il diritto di esistere. La chiesa ortodossa russa invade il territorio canonico delle chiese ucraine e benedice l'occupazione e i crimini di guerra della Russia sul territorio dello Stato ucraino. In questo momento difficile, è estremamente importante preservare l'unità spirituale del popolo ucraino, che ha le sue origini nell'antica tradizione ortodossa di Kyiv”.

Incontro di rappresentanti delle due chiese ortodosse presenti in Ucraina (foto: dess.gov.ua)

Verso l’unità riconciliata?

Lo sforzo comune, pertanto, vuole ora essere quello di unire tutti gli ucraini ortodossi in un'unica Chiesa ortodossa ucraina conciliare e locale (autocefala), riconosciuta dall'intera comunità cristiana ortodossa. “Ci rendiamo conto che la strada non sarà facile, ma è nostro dovere avviare questo movimento", si legge nel comunicato. L’idea è ora quella di creare un gruppo di lavoro congiunto, a cui parteciperanno vescovi e teologi delle chiese ortodosse locali, per sviluppare un piano di unificazione dettagliato.

Rispetto dei rapporti tra Stato e chiese

I firmatari dell'appello tengono a far sapere che il loro approccio si iscrive nel rispetto reciproco e nella cooperazione tra Stato e chiese, nel quadro dello Stato di diritto. Per quanto riguarda dunque eventuali future iniziative legislative, i firmatari chiedono che venga garantita un'ampia discussione, anche perché si tratta di “questioni complesse e spesso dolorose della vita religiosa".
Intanto, propongono alcune buone pratiche da mettere subito in campo, come per esempio l’assistenza congiunta “ai difensori della patria e a coloro che hanno perso i propri cari in guerra o sono stati feriti o hanno perso la propria casa”; o ancora: la cooperazione in progetti culturali ed educativi cristiani; e non ultimo: “fare ogni sforzo per superare gli attuali ostacoli che non permettono di raggiungere l'obiettivo principale dell'unità: la comunione eucaristica delle comunità delle due Chiese”. 
Sul fronte del metodo i firmatari chiedono un dialogo diretto e senza precondizioni, al fine di sviluppare modelli che rendano possibile in futuro l'unione delle due giurisdizioni in un'unica Chiesa locale.

Superare le ostilità

Infine, i firmatari esprimono la speranza che "la nostra voce si unisca a quella di migliaia di fedeli di entrambe le Chiese che hanno a cuore il destino dell'ortodossia in Ucraina e cercano l'unità e la vittoria nella lotta per l'indipendenza. Solo attraverso sforzi congiunti possiamo superare l'ostilità reciproca e unire l'ortodossia in Ucraina ed ambire ad una società che sia compiuta, forte e di successo. Ognuno di noi crede che non ci siano problemi e incomprensioni che non possano essere risolti nello spirito dell'amore di Cristo".

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