Attaccata una chiesa evangelica in Burkina Faso

Violenze in aumento anche in Camerun dove si registrano migliaia di profughi

18 febbraio 2020

(ve/pt) Almeno 24 morti e 18 feriti, domenica 16 febbraio, in un feroce attacco a una chiesa protestante in un villaggio nel nord del Burkina Faso, a Pansi, nella provincia di Yagha. Ucciso anche il pastore della chiesa. La settimana scorsa, in un altro attacco, sono stati sequestrati e uccisi un altro pastore e sei persone.

Violenze contro cristiani
Nella primavera 2019 i raid contro i cristiani, nel Burkina Faso, sono stati quasi quotidiani: il 12 maggio sei persone, tra cui un sacerdote, sono state uccise in una chiesa cattolica a Dablo, nel nord e il giorno dopo quattro cattolici sono stati uccisi durante una processione in una città vicina. Il 26 maggio un altro attacco con quattro morti in una chiesa del nord. Poco prima, il 29 aprile, erano stati sei i morti nell'attacco ad una chiesa protestante. A metà marzo un parroco era stato rapito da individui armati. Il 15 febbraio don César Fernandez, missionario salesiano di origine spagnola, era stato ucciso nel centro del Paese.

Almeno 14 persone, tra cui diversi bambini, sono state uccise nell'assalto di un gruppo jihadista a una chiesa protestante, lo scorso mese di dicembre, durante un culto domenicale a Foutouri.
La maggior parte degli attacchi in Burkina Faso è compiuta dai gruppi jihadisti militanti Ansar-ul-Islam e JNIM. Un' escalation di violenza continua che sta coinvolgendo la nazione sub sahariana, insieme ai vicini Mali e Niger, in balia di bande di terroristi che hanno fatto delle comunità cristiane il principale obiettivo. Almeno quattromila i morti nell’area nel solo 2019, secondi i dati raccolti dalle Nazioni Unite, con 600mila sfollati interni nel solo Burkina Faso.

Attacco in Camerun
Il 14 febbraio un attacco terrorista è stato registrato anche in Camerun. Le vittime, in quella circostanza, sono state per lo più bambini e donne, massacrati nel corso di un attacco contro un villaggio del nord del paese. Negli ultimi mesi sono diventate sempre più violente anche le azioni repressive condotte dalla polizia contro le manifestazioni per l’indipendenza delle aree di lingua anglofona da quelle di lingua francese. Negli ultimi tre anni - dal 1. dicembre 2017, data della simbolica dichiarazione di indipendenza dell’area anglofona -, sono oltre tremila i morti registrati in Camerun.

Condanna del Consiglio ecumenico
"Sono profondamente rattristato che persone che sono riunite in preghiera soffrano di un tale odio insensato", ha dichiarato il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, commentando il recente massacro compiuto nel Burkina Faso. "Questi atti di violenza indiscriminata sono attacchi alla nostra unica famiglia umana e dobbiamo continuare a lavorare insieme per la giustizia e la pace", ha affermato.
"Condanniamo queste azioni insensate. Rafforziamo la nostra risoluzione a perseguire la pace e la giustizia per tutti, la dignità per tutti, la libertà di condurre una vita piena per tutti".
Tveit incoraggia le chiese membro del Consiglio ecumenico delle chiese "a ricordare e pregare per le persone colpite e chiede solidarietà ecumenica di fronte a tali attacchi di terrore e violenza".

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