Quando il capraio viene dalla Siria

Ai richiedenti l'asilo nei Grigioni si vuol dare una formazione come caprai, ovvero pastori di capre

03 febbraio 2015

(ve/ref.ch) Mediante un progetto pilota, la comunità evangelica riformata, gruppi di privati cittadini e il convento domenicano della località grigionese di Cazis, nei pressi di Thusis, intendono insegnare ai rifugiati l'allevamento moderno delle capre in Svizzera e valutano la possibilità di impiegarli negli alpeggi con le capre.
 
Un progetto innovativo
Il progetto capre, per il quale viene utilizzata la capra striata grigionese, ha iniziato la fase pilota, come è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa. Si prevede di formare i rifugiati come esperti di capre, di modo che un giorno possano far fronte da soli al proprio mantenimento. Dietro il gruppo di lavoro che ha lanciato il progetto ci sono rappresentanti delle chiese di Thusis e di Cazis e il convento dei domenicani.
Il progetto capre è rivolto soprattutto ai rifugiati provenienti da paesi in cui le capre svolgono un ruolo economicamente importante, per esempio Eritrea e Siria. I richiedenti l'asilo devono essere introdotti al moderno allevamento caprino in Svizzera. In seguito dovranno poi poter essere impiegati negli alpeggi con le capre, ha spiegato il pastore Jörg Wuttge.
 
Dal Caffé alla lavanderia
L'idea del "progetto capre" è nata in seno alla chiesa evangelica riformata di Cazis con il suo pastore Jörg Wuttge. La chiesa seleziona, insieme con l'Ufficio del servizio sociale di Thusis, i rifugiati considerati idonei a intraprendere un apprendistato. Il progetto coinvolge due-tre rifugiati per volta che intraprendono l'apprendistato in una fattoria di Präz am Heinzenberg. Il progetto pilota si snoda su tre anni. La formazione per il lavoro con le capre non è l'unico progetto per richiedenti l'asilo a Cazis. Sono già stati realizzati un "Caffè incontro" per rifugiati e indigeni, un gruppo di catering e un progetto di lavanderia.