Tra sbarchi, naufragi e l'indifferenza della comunità internazionale
(ve/pt) Secondo una stima attuale del ministero degli interni a Roma, dall’inizio di gennaio sono giunti in Italia attraverso il Mediterraneo oltre 30'000 migranti. Nello stesso arco di tempo dell’anno precedente ne erano arrivati 14'000. Molti dei nuovi arrivati quest’anno sono, stando al ministero, cittadini tunisini (24%), ma è relativamente alta anche la quota di persone provenienti dal Bangladesh (15%).
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha accusato di fallimento tanto il governo italiano quanto l’UE e ha chiesto al presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, di inviare un “messaggio chiaro “ a Bruxelles. Gli sbarchi continuano ad aumentare. E nessuno è in grado di impedire questo “criminale commercio di carne umana”, ha detto Musumeci. La Sicilia è la frontiera a sud di un continente che preferisce girarsi dall’altro lato mentre la disperazione in Africa aumenta, afferma il politico. I migranti considerano la Sicilia la porta d’accesso a una vita che in queste condizioni non potrà mai essere migliore. “Una cosa è certa”, ha sottolineato Musumeci, “così non si può andare avanti”.
Lo scorso fine settimana, navi di soccorritori privati hanno portato in Sicilia dal Mediterraneo centinaia di migranti. Domenica la nave Ocean Viking, dell’organizzazione SOS Mediterranee, era approdata nel porto di Pozzallo con a bordo 549 persone salvate in mare. La nave aveva dovuto attendere per giorni l’assegnazione di un porto sicuro. La situazione degli approvvigionamenti si era resa sempre più difficile.
Il giorno precedente, la nave di salvataggio tedesca Sea-Watch 3 era approdata nella siciliana Trapani con 257 migranti a bordo.
Attualmente sono molte le persone che cercano di raggiungere l’Europa dall’Africa su barconi non adatti alla traversata. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) sono già più di mille le persone annegate quest’anno.