Croce Rossa lancia allarme in Siria

In Siria le persone in fuga sono tante come mai prima d’ora dall’inizio della guerra civile. La Croce Rossa ha esortato le parti in conflitto a risparmiare i civili

01 marzo 2020

(ve/pt) La Croce Rossa è allarmata per l’inasprirsi della situazione umanitaria di centinaia di migliaia di sfollati nella Siria nord-occidentale in preda ai combattimenti. Si tratta del più grave sfollamento di massa nei quasi nove anni di devastante conflitto, ha detto il direttore della Croce Rossa per il Vicino Oriente Fabrizio Carboni a Ginevra.
Nella provincia contesa di Idlib e nelle zone limitrofe la gente è di fatto senza protezione. Il regime di Bashar al-Assad e i suoi alleati cercano di riconquistare il territorio. Gli sfollati hanno anche dovuto patire i rigori dell’inverno, ha dichiarato Carboni. Inoltre un numero sempre maggiore di persone colpite è tagliato fuori da un‘adeguata assistenza medica e per questo motivo ci sono già stati decessi che sarebbe stato possibile evitare. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha esortato le parti in conflitto a risparmiare i civili e le istituzioni civili.

Truppe turche nei pressi di Idlib

Un milione di sfollati
La settimana scorsa l’ONU ha reso noto che, secondo le stime, sarebbero 900.000 i bambini, le donne e gli uomini fuggiti dalla violenza nella provincia di Idlib e nelle zone limitrofe da inizio dicembre. Da aprile del 2019 le forze armate di Bashar al-Assad, l’esercito russo e le milizie alleate attaccano i combattenti islamisti e altre forze ribelli trincerate nella zona.
La regione è considerata una delle ultime ancora nelle mani degli oppositori del regime di Assad. La guerra siriana è iniziata nel 2011 con un’insurrezione popolare contro il regime. Ribelli e gruppi terroristici si sono impadroniti di gran parte del paese. Con l’aiuto della Russia e dell’Iran Assad è riuscito a riconquistare la maggior parte del territorio. (epd/G.M.Schmitt)

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