L'internazionale del fondamentalismo

Fondamentalisti cristiani sostenuti dagli USA e dalla Russia

17 febbraio 2020  |  Andrea Spalinger

Molti sorridono dei fondamentalisti cristiani, che negli ultimi decenni hanno messo in discussione i diritti conquistati dalle donne e dalle minoranze, considerandoli retrogradi fuori della realtà. Secondo Neil Datta, del think tank brussellese European Parliamentary Forum on Population and Development (EPF, Forum parlamentare europeo su popolazione e sviluppo), sono tuttavia diventati una grave minaccia per l’Europa. A differenza del passato oggi questi gruppi sono organizzati in modo molto professionale e collegati in rete a livello transfrontaliero, fa notare l'esperto.
I tradizionali campi di battaglia delle organizzazioni religiose reazionarie includono aborto, contraccezione, eutanasia, educazione gender e diritti degli omosessuali. È convinzione di questi ambienti, inoltre, che le donne devono in primo luogo tornare a fare figli e a occuparsi della famiglia. Secondo la loro interpretazione le leggi che rafforzano la posizione della donna dopo un divorzio o in caso di violenza domestica sono ostili agli uomini e vanno dunque respinte.

Matteo Salvini e Viktor Orban

Reazione al papa moderato
Mentre negli USA questi gruppi influenzano la politica da decenni, in Europa sono stati finora marginalizzati. In anni recenti hanno però conquistato un forte credito anche da noi. Datta lo attribuisce tra l’altro alla legislazione progressista dell’UE e di molti paesi membri. Il rafforzamento dei diritti delle donne e degli omosessuali ha suscitato in certe persone la sensazione di uscirne svantaggiate. In ambienti cattolici, inoltre, l’elezione di un papa moderato sulle questioni sociali come Francesco ha portato a una maggiore mobilitazione dei tradizionalisti.
Secondo l’EPF in Europa si contano ormai circa 150 organizzazioni impegnate nella difesa della “famiglia tradizionale”. Mentre in precedenza questi gruppi erano sostenuti soprattutto dalla Chiesa cattolica, oggi ricevono sempre più spesso aiuti logistici e finanziari da fondamentalisti protestanti negli USA e da ambienti ortodossi in Russia. Ciò significa che i cristiani conservatori perseguono uno scopo comune che travalica i confini confessionali.

Matteo Salvini, murales a Roma

Islamofobia e xenofobia
Si osserva inoltre una fusione degli interessi degli attori religiosi, dei partiti tradizionali di estrema destra e dei nuovi movimenti populisti di destra, che negli ultimi anni hanno acquisito sempre più influenza in Europa. L’atteggiamento retrogrado in materia di politica familiare si mescola quindi con posizioni antiliberali in altri settori e con una forte ostilità nei confronti di musulmani e stranieri. Tra i grandi sostenitori di questi gruppi ci sono, oltre a ricchi europei, milionari legati alla destra cristiana negli USA e oligarchi russi vicini al Cremlino.

Segni dei Tempi RSI, "L'evangelo secondo Trump"

Persone da tutto il mondo accomunate dalle medesime idee si incontrano a intervalli irregolari agli eventi del Congresso mondiale delle famiglie, organizzazione fondata nel 1997 da militanti pro-life negli USA e da tradizionalisti russi. Negli ultimi tempi le conferenze sono diventate più grandi e più frequenti. Fungono come una sorta di incubatrice. Le persone si scambiano opinioni e imparano le une dalle altre. “Gli americani hanno quaranta anni di esperienza nella lotta contro la modernizzazione della società”, spiega Datta. “Sanno come mobilitare la base, come attrarre donatori, come influenzare la legislazione o come ci si batte nei tribunali. Ora trasmettono sempre più spesso queste conoscenze ai loro colleghi in Europa”.

Neil Datta

L’arma delle azioni legali
Poiché non è così facile abolire un diritto ormai acquisito, oggi si agisce spesso in modo indiretto. Si cerca per esempio di bloccare i finanziamenti a determinati programmi o si sommergono gli avversari di azioni legali. Inoltre sembra che questi gruppi abbiano imparato che una retorica troppo aggressiva spaventa. Hanno sorprendentemente smorzato i toni e oggi non fanno più pressioni contro l’aborto e il matrimonio tra persone dello stesso sesso, bensì “per la vita” e per la “famiglia naturale”. Le priorità dei diversi attori variano a seconda del paese e della base, tuttavia l’impostazione è sempre la stessa. (da NZZ; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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