Viaggiare in modo sostenibile

La partenza di milioni di persone per le vacanze crea un impatto problematico

28 giugno 2019  |  Tilman Zuber

L’estate è periodo di vacanze. Mentre nel passato soltanto poeti come Goethe, scienziati come Humboldt o ricchi aristocratici viaggiavano per il mondo, oggi a farlo sono milioni di persone. “Il turismo si è democratizzato”, dice Christine Plüss di Fairunterwegs, ufficio indipendente per il turismo e lo sviluppo. “Viaggiare è diventato accessibile a molti. Oggi un volo per Londra non costa più del viaggio in treno dalla Svizzera interna al Ticino”. Ormai, però, gli aspetti negativi di questa evoluzione sono chiaramente visibili. “Una piccola parte dell’umanità, quella costituita dai turisti, causa danni enormi”, afferma Plüss.

Vacanze sostenibili

I viaggiatori dovrebbero quindi sentirsi in colpa? A Plüss non piace l’espressione “sentirsi in colpa”. Preferisce parlare della nuova opportunità che oggi è possibile cogliere: pianificando in modo consapevole le proprie vacanze e pensando a come viaggiare in modo equo e rispettoso del clima. Questo è possibile, afferma convinta la direttrice del gruppo di lavoro Turismo e sviluppo. “Viaggiare in modo sostenibile non è necessariamente più costoso e spesso è più appassionante”. Perché, per una volta, non raggiungere un’isola del Mediterraneo in traghetto invece che in aereo? In questo modo già il viaggio di andata si trasformerebbe in un’esperienza entusiasmante, afferma Plüss.

(foto Charisse Kenion unsplash)

Viaggiare informati

Fairunterwegs, ufficio indipendente per il turismo e lo sviluppo, è l’unica organizzazione in Svizzera che analizza il turismo dal punto di vista della politica di sviluppo. Fu fondata nel 1977 da piccoli operatori turistici, dalla “Dichiarazione di Berna”, oggi “Public Eye” e da altre organizzazioni per la cooperazione allo sviluppo.
Oggi l’organizzazione è sostenuta da comunità cristiane, dal settore del turismo e dalla Confederazione. Da anni il gruppo di lavoro si adopera per un turismo sostenibile. Al centro dell’attenzione vi sono le cattive condizioni di lavoro dei dipendenti del settore e le conseguenze del turismo sull’habitat delle popolazioni locali. Target di riferimento sono i viaggiatori e l’industria turistica.

(foto Chermiti Mohamed unsplash)

Sulla scia del cambiamento climatico e del turismo di massa le richieste di informazioni sono notevolmente aumentate. Molti media bussano alla porta dell’esperta di turismo. Nonostante la crescente domanda di informazioni l’organizzazione è alle prese con difficoltà economiche. Plüss spera in un sostegno maggiore da parte delle comunità parrocchiali.

Taxi e auto a noleggio

Come bisogna pianificare le vacanze? “Prima di tutto bisogna sempre interrogarsi sulla motivazione”, afferma Christine Plüss. “Chi mira a riposarsi, a rilassarsi e a praticare sport non ha bisogno di volare dall’altra parte del mondo. Si trovano offerte attrattive anche in prossimità”. Perché il lungo volo è dannoso per il clima e l’attesa in aeroporto è snervante. Plüss consiglia perciò di volare in continenti lontani soltanto ogni quattro o cinque anni e di farlo esclusivamente per una vacanza di una certa durata.

(foto Tommaso Pecchioli unsplash)

Inoltre bisogna prestare attenzione all’aspetto equo e solidale: è preferibile alloggiare in alberghi a conduzione indigena che nei palazzi delle catene alberghiere, optare per alimenti a chilometro zero in modo da sostenere il reddito dei contadini locali e invece di avvalersi delle compagnie di noleggio internazionali utilizzare i taxi del posto. “Chi viaggia in questo modo interagisce con la gente del luogo e impara a conoscere meglio il paese”, afferma Christine Plüss.

Chi pianifica meglio e viaggia in modo sostenibile sperimenta di più nel corso delle proprie vacanze

 — Christine Plüss

Utilizzo dell'aereo

Gli scioperi degli studenti contro il cambiamento climatico denunciano le emissioni di CO2 prodotte dai voli e dalla mobilità globale. Politici ed economia sono chiamati ad agire, anche nel settore del turismo. È soltanto una tempesta in un bicchier d’acqua? “No”, dice con convinzione Christine Plüss. “È necessario un cambiamento di mentalità”.
Ogni anno vengono effettuati 1,4 miliardi di viaggi eppure soltanto il 3% della popolazione mondiale si è imbarcato su un aereo nel 2017, per lo più occidentali privilegiati. Ma che cosa accadrebbe se anche il resto dell’umanità volesse volare?”, chiede Plüss.

(foto Chuttersnap unsplash)

L’overtourism è all’origine ormai di situazioni problematiche: negli ultimi anni il traffico aereo è aumentato enormemente, così come le crociere su fiumi e mari. Il problema dello smaltimento dei rifiuti non è stato risolto e le condizioni di lavoro dei dipendenti del settore turistico sono ancora precarie, dice Plüss. “Quando tre navi da crociera si ancorano al largo di Dubrovnik (Ragusa) sono 10.000 i visitatori che si riversano nella città medievale”. Si lasceranno alle spalle abitanti costernati e montagne di spazzatura.
Anche i viaggi brevi, per i quali si prende l’aereo per il fine settimana, non hanno molto senso secondo Christine Plüss: conducono in città sovraffollate, danneggiano l’ambiente e snervano la popolazione indigena. Il relax resta spesso soltanto una chimera.

(foto Wynand Uys unsplash)

Tassare il turismo

Nel frattempo le destinazioni turistiche hanno cominciato a difendersi: a Barcellona i residenti protestano perché non possono più permettersi un appartamento a causa degli affitti elevati. Venezia medita di aumentare il prezzo del ticket d’ingresso per i turisti al fine di contenerne l’afflusso. Analogamente Amsterdam esige una tassa dai passeggeri delle crociere. Altre città italiane hanno in programma di far passare alla cassa i turisti che vogliono farsi un giro nei vicoli romantici.

(foto Francois Nguyen unsplash)

In molti luoghi la situazione è resa ancor più grave dai selfie in paesaggi mozzafiato che vanno poi a finire su Instagram. Migliaia di persone ne subiscono il fascino e fanno di quei luoghi la loro meta vacanziera. È quello che è successo l’anno scorso con il ristorante di montagna Aescher in Appenzello Interno. L’afflusso di turisti è stato tale che i gerenti di allora hanno gettato la spugna e hanno rescisso il contratto di conduzione dell’attività. Per Christine Plüss si tratta di segnali che le richieste di un turismo sostenibile devono essere prese sul serio. Perché questo è appena l’inizio. (da kirchenbote-online.ch; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

Temi correlati

vacanze ambiente turismo

Articoli correlati