A Glasgow l'arte a servizio del dialogo ecumenico

77 croci sulla facciata della St Rollox Church di Sighthill

09 novembre 2021

foto: Chiesa di Scozia/Micheal Visocchi

Intitolata “Assembly”, l’opera è stata creata dallo scultore Michael Visocchi (44) e comprende 33 diversi tipi di croci cristiane, una per ogni anno di vita di Gesù. Il progetto di Visocchi è stato selezionato da una commissione presieduta da Jane Howitt, pastora della St Rollox Church di Sighthill a Glasgow.

Unità nella diversità riconciliata

L’artista ha dichiarato di avere impiegato due anni per realizzare le croci, che rappresentano diverse tradizioni cristiane - come per esempio quella copta, bizantina, cattolica o presbiteriana. Tra le altre, Visocchi ha incluso anche la croce di Sant’Andrea, quella di Iona, quella celtica dell’Isola di Man e la croce Hasta, lunga due metri e mezzo. “L’opera si chiama ‘Assembly’ e ogni croce rappresenta la diversità delle persone che frequentano la St Rollox Church - ha spiegato Visocchi -. È una metafora di ciò che accade dietro le mura ed è un riferimento all’Assemblea generale dei ministri e degli anziani della Chiesa di Scozia”.

foto: Chiesa di Scozia/Michael Vitocchi

Da parecchi anni la St Rollox Church ospita un progetto sociale a favore di richiedenti l’asilo e profughi in fuga da paesi devastati dalla guerra come il Kosovo, la Bosnia, l’Afghanistan e l’Iraq. Molte persone in cerca di rifugio, anche provenienti da nazioni africane come Nigeria e Costa d’Avorio, sono entrate a far parte della congregazione. L’auspicio di Visocchi è che “un’opera come questa significhi qualcosa per le persone e la comunità che l’hanno commissionata e sia di ispirazione per l’insegnamento e i sermoni nel corso degli anni”. Visocchi aggiunge: “L’opera evoca inoltre in un certo senso uno stormo di uccelli migratori, un riferimento alla distanza che le persone che fanno parte della congregazione hanno percorso per venire a stabilirsi a Glasgow”.

Dall’ispirazione alla realizzazione 

Il nome della chiesa - St Rollox - deriva da Roch, San Rocco di Montpellier, vissuto nel 14. secolo. Recatosi nell’Italia settentrionale, curò gli ammalati di peste nera, morbo di cui finì per essere vittima egli stesso. Sepolto a Venezia, Rocco di Montpellier è invocato contro la peste.
Visocchi, che lavora con legno, metallo, cartone, filo, vernice, corda e resina per creare oggetti evocativi, dice che - secondo la leggenda - Rocco di Montpellier aveva sul petto una voglia rossa a forma di croce, un fatto che lo ha ispirato in fase di progettazione. “Ogni croce è stata realizzata dapprima in legno, mentre la versione definitiva è in cemento composito - ha spiegato l'artista -. Per completare l’opera mi ci sono volute circa tre settimane di lavoro”.

L’opera d’arte e progetti futuri

Jane Howitt (foto: Chiesa di Scozia)

La pastora Howitt ha affermato che la congregazione è entusiasta dell’opera d’arte: “È concepita in modo molto sapiente, induce a riflettere su che cosa sia la croce. La croce - ha aggiunto - ci ricorda che Gesù diede la sua vita per noi. È un’opera che fa da ponte tra la vita della congregazione e la vita del quartiere. Penso che con il tempo la gente verrà e sedersi, stare in silenzio e pregare davanti a questa facciata. Da ora in poi celebreremo gli eventi pasquali all’esterno, meteo permettendo, con le croci sullo sfondo”. La pastora Howitt è convinta che "col tempo questa diventerà un’opera significativa nel mondo dell’arte”. (Da: Premier Christian News; trad. M.G. Schmitt; adat. G. Courtens / P. Tognina)

Micheal Visocchi si è diplomato alla Glasgow School of Art nel 2007 ed è stato il più giovane artista ammesso alla Royal Scottish Academy of Art and Architecture. Attualmente lavora a un’opera sita nella remota cittadina di South Georgia in Antartide, in ricordo delle stragi delle balene dovute alla caccia intensiva.

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