A Glasgow le religioni per la giustizia climatica

Appello ai governi affinché ascoltino le voci delle vittime della crisi climatica

05 novembre 2021

(Foto: Albin Hillert / LWF)

(nev/ve) Anche molti esponenti di diverse confessioni religiose sono presenti in questi giorni a Glasgow, dove è in corso di svolgimento la COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Rappresentanti dei movimenti religiosi di tutto il mondo hanno espresso, nel corso di una manifestazione svoltasi all'inizio dei lavori della COP26, le loro richieste relative alla giustizia climatica. L’evento ecumenico si è tenuto presso la St George’s Tron Church. #FaithActionCop26 l’hashtag dell’incontro, una delle tante iniziative sostenute dalla Chiesa protestante di Scozia in concomitanza del summit di Glasgow.

(Foto: Albin Hillert / LWF)

“Abbiamo bisogno di azioni coraggiose per garantire la giustizia climatica", ha dichiarato Anne Burghardt, segretario generale della Federazione Luterana Mondiale. "In quanto persone di fede, invitiamo tutti i governi a compiere passi decisivi in occasione della COP26 per evitare ulteriori catastrofi climatiche e sofferenze umane”. In particolare, gli esponenti religiosi hanno sottoscritto un appello ai “grandi della Terra” in cui chiedono di “mettere in atto leggi e politiche che limitino il riscaldamento a 1,5° C e raggiungano emissioni nette globali zero”.

(Foto: Albin Hillert / LWF)

“Rispettare gli impegni in materia di finanziamenti per il clima e fornire finanziamenti nuovi e aggiuntivi per le persone che stanno subendo i peggiori impatti dei cambiamenti climatici”, è il secondo punto della dichiarazione siglata dagli esponenti religiosi. Inoltre, tra le richieste c’è quella di “spostare gli investimenti dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sostenibili”.
Ancora, si chiede di “riaffermare e rispettare gli obblighi di proteggere e rispettare i diritti umani, compresi in particolare i diritti dei popoli indigeni, delle donne e delle comunità locali nell’azione per il clima; riconoscere il cambiamento climatico e la biodiversità indotti dall’uomo come parte di un’unica crisi e attuare soluzioni al cambiamento climatico basate sulla conservazione degli ecosistemi, sul ripristino e sulla protezione della biodiversità gestiti a livello locale”.
Infine, l'appello chiede ai leader politici di “ascoltare coloro che sono in prima linea nella crisi climatica: le loro voci siano al centro dei colloqui e del processo decisionale sul clima”.

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