In attesa di un rilancio del dialogo ecumenico

Rita Famos denuncia lo stallo nel dibattito sull'eucaristia e la santa cena

26 ottobre 2021

Rita Famos, presidente della CERiS (foto evref.ch)

(pt) Il numero di ottobre della rivista riformata "Bref" dedica una lunga intervista alla presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS), la pastora Rita Famos. Il suo ruolo come presidente della chiesa riformata nazionale, l'esito del voto dello scorso 26 settembre sul matrimonio per tutti, lo stato di salute dei rapporti ecumenici, la posizione della chiesa rispetto alla questione climatica e infine il "caso Locher" sono i temi principali toccati nell'intervista.

Delusione ecumenica

Famos prende posizione in merito all'ecumenismo, affermando di essere delusa dall'immobilismo cattolico sul tema della cena del Signore e assicurando la solidarietà dei riformati alle donne cattoliche che chiedono riforme nella loro chiesa. “Vedono da noi che le cose possono andare anche diversamente. Bene! La solidarietà di noi riformati è assicurata”, ha detto rispondendo a "Bref".
Parlando della situazione nella propria chiesa, la presidente della CERiS ribadisce che tra i riformati si riscontra una pluralità di opinioni, che lei in quanto presidente è chiamata semplicemente a moderare il dialogo tra le varie correnti, che la chiesa svizzera è aperta nei confronti delle coppie omosessuali. E quando affronta il "caso Locher", ripete quanto già detto in occasione del recente sinodo straordinario.

Basso profilo

Significativamente, l'intervista di "Bref" è intitolata "Ohne Titel", cioè "senza titolo", e in effetti la pastora Famos non lascia trasparire nessuna linea precisa, nessun programma particolare. Forse perché è in carica da soli nove mesi. O forse perché i riformati, in questo momento, a livello nazionale, sono ancora alla ricerca di un profilo.

Reazione cattolica

Il redattore dell'agenzia cattolica kath.ch, Raphael Rauch, commentando l'intervista, sottolinea l'affermazione di Rita Famos secondo cui ci sarebbero attualmente poche speranze che le differenze tra santa cena ed eucaristia vengano appianate. “Il dibattito sulla comunione si è effettivamente esaurito", ha detto la presidente della CERiS, "pertanto dovremmo congelarlo per qualche tempo. Spesso, in una situazione di stallo, il movimento arriva quando nessuno più se lo aspetta”.
Rita Famos formula così l’obiettivo dell’ecumenismo: “Sfidarci e completarci. A lungo termine le monoculture non sono mai positive, e sono anche abbastanza noiose”.

Orizzonte ecumenico

Nonostante le battute d’arresto, rileva Rauch, la pastora riformata è convinta che nella base l’ecumenismo sia in crescita e che sia presente in tutta la Svizzera: “Nelle famiglie, nelle cerchie di amici ma anche negli ospedali, nelle carceri, nelle comunità e nelle parrocchie”.
Il redattore dell'agenzia kath.ch nota infine che la massima autorità riformata svizzera elogia la Chiesa cattolica quale “maestra nella materializzazione della fede”. Tracce di ciò si ritroverebbero anche tra i riformati. “Accendere una candela ed essere circondati dalla sua luce è bello - per quanto ami la tradizione riformata della spiritualizzazione”, ha detto Rita Famos nell'intervista. “E in un tempo in cui i riformati volevano orientarsi completamente secondo la Scrittura, i cattolici ci hanno ricordato che anche l’interpretazione della Bibbia segue una tradizione”.

Articoli correlati