Tempo per il Creato, non c’è più tempo

Il consueto periodo liturgico dedicato all’ambiente guarda alla COP26

30 agosto 2021  |  Gaëlle Courtens

foto: Caleb Cook/unsplash

Sul finire dell'estate le chiese dedicano particolare attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia. Dal 1. settembre (Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato) al 4 ottobre (giornata che la chiesa cattolica dedica a san Francesco d’Assisi) si rinnova infatti il periodo liturgico del “Tempo del Creato” celebrato ecumenicamente. Il tema scelto a livello globale per l’edizione del 2021 è: “Una casa per tutti? Rinnovare l’oikos di Dio”, tratto dal Salmo 24. L'attenzione è rivolta ovviamente anche alla prossima conferenza internazionale sul clima, la COP26, che si svolgerà a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre.

Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) con sede a Ginevra e che riunisce 350 chiese ortodosse, evangeliche e cristiano cattoliche in tutti i continenti, con un comunicato stampa ha invitato a partecipare alla preghiera inaugurale del Tempo del Creato 2021 che si terrà online il 1. settembre, alle 13. Sarà possibile collegarsi via Facebook o sul canale Youtube “Season of Creation”.

Acqua, dono vivificante

Affinché scorrano torrenti di acqua viva” è invece il motto che farà da filo conduttore delle celebrazioni e delle iniziative ecumeniche in Svizzera, Germania e Austria. Per la prima volta le chiese dei tre Paesi promuovono insieme un’azione comune e condivisa. Si comincia il 4 settembre con tre momenti celebrativi intorno al Lago di Costanza: Bregenz, Lindau e Romanshorn sono le tre località coinvolte in questo “pellegrinaggio” intorno all’acqua, elemento biblico centrale sin dalle prime pagine della Genesi. “Senza acqua non può esistere la vita ed è compito degli esseri umani occuparsi della protezione del Creato e della purezza dell'acqua - spiegano gli organizzatori -. Ma il motto scelto vuole anche ricordare che abbiamo bisogno di appagare la nostra sete spirituale”. Il riferimento è al testo dell'evangelista Giovanni (7,37-39), dove Gesù afferma: “Chi crede in me, dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva”. “Questa promessa è anche un compito che ci viene affidato - ricordano gli esponenti cristiani dei tre Paesi -. Nella fede in Gesù Cristo riconosciamo l’abbondanza di doni vivificanti che possiamo trasmettere agli altri”.

L’acqua che unisce

Senza acqua non c’è vita. Se ce n'è troppa o troppo poca, gli effetti sul territorio, la flora, la fauna e sulla vita umana possono essere catastrofici. “L'acqua può collegare persone, Paesi e continenti, ma può anche separarci gli uni dagli altri”, ricorda l’Ufficio ecumenico Chiesa e ambiente (OeKU) di Berna, che come tutti gli anni mette a disposizione diversi materiali di riflessione e approfondimento. Il Tempo del Creato “offre l'opportunità di ringraziare per il dono dell'acqua e di ribadire l'importanza dell'acqua per il nostro futuro - dice l’OeKU, che prosegue -: le nostre Alpi sono la riserva d'acqua di molti paesi europei. L'acqua che collega paesi e persone si accumula nei nostri laghi, prima di defluire in molte direzioni”. L'incontro di cristiane e cristiani sulle rive del lago di Costanza, il prossimo 4 settembre, sarà significativo anche alla luce delle recenti inondazioni che hanno colpito l'Europa: l'acqua che scende dalle Alpi gonfia a volte i fiumi causando disastri, tanto che a volte preferiremmo non sgorgasse affatto, ma rimanesse lassù.

Ghiacciai che si fanno acqua

Sempre nel quadro delle iniziative per il Tempo del Creato, l’Alleanza per il clima in collaborazione - tra gli altri - con Pane per tutti e i promotori dell’Iniziativa per i ghiacciai, il 12 settembre ai piedi del ghiacciaio del Basodino, nel canton Ticino, organizza una commemorazione per la giustizia climatica, analoga a quella celebrata l’anno scorso in Vallese ai piedi del Trient, e l’anno precedente sul Pizol. “Vorremmo costruire un piccolo stupa di pietre, e chiamare le persone a raccogliersi per un momento ‘ecospirituale’”, spiega Silvia Lafranchi di Kam for Sud, associazione che da molti anni opera in Nepal, tra le organizzatrici dell’evento. 

“In Svizzera sono già scomparsi più di 500 piccoli ghiacciai. Il cambiamento climatico minaccia le civiltà umane così come le conosciamo, sia in Svizzera che nel resto del mondo”, afferma Yvan Maillard Ardenti, responsabile per la giustizia climatica di Pane per tutti. Quel che c’è da fare lo sappiamo già: “ridurre le emissioni di CO2”, insiste Maillard, dando appuntamento sull'alpe di Robièi, in val Bavona, alle 11 di domenica 12 settembre. Se ne parlerà ampiamente nella puntata di “Chiese in diretta” (RSI/Rete Uno) di domenica 5 settembre, alle 8.30: in studio l’ecologa Silvia Lafranchi, il metereologo Giovanni Kappenberger e il teologo cattolico Markus Krienke, della Rete ticinese “Laudato sii”. Modera Paolo Tognina.

Che cos'è il Tempo del Creato?

Messaggio di leader religiosi alla COP26

Il prossimo 4 ottobre, nel giorno conclusivo del periodo liturgico per il Tempo del Creato, in Vaticano una quarantina di leader religiosi di diverse fedi provenienti da tutto il mondo lanceranno insieme a 10 scienziati di fama internazionale un appello rivolto ai capi di stato e di governo che saranno riuniti a Glasgow (Scozia). “Faith and Science: Towards Cop26”, questo il titolo dell’incontro promosso dalle Ambasciate del Regno Unito e dell’Italia presso la Santa Sede. Per i partecipanti all’incontro un’occasione per approfondire diversi argomenti, nel tentativo di rispondere al seguente interrogativo: “come possono le religioni motivare e mobilitare concretamente gli uomini e le donne di fede?”.

“Voce evangelica” offre un approfondimento

Il numero di settembre del mensile cartaceo “Voce evangelica” dedica il suo dossier al ruolo delle chiese nella crisi climatica. Nell’introduzione al dossier, il teologo e giornalista Paolo Tognina, caporedattore della rivista, fa notare che: “il problema delle politiche ambientali è che richiedono sacrifici e devono essere condotte su una scala temporale che non è quella dei politici. - E aggiunge -: I politici non faranno niente, se non sotto la pressione dell’opinione pubblica e della società civile”, di cui fanno parte anche le chiese. Tra i contributi un articolo intitolato: “Allarme rosso, futuro a rischio”, sulle reazioni del mondo delle chiese all’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) presentato lo scorso 9 agosto. 

È possibile richiedere una copia-omaggio del numero di settembre scrivendo a voceevangelica@bluewin.ch.

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