Grigioni. Pastore riformato rimosso dall'incarico

Non rispettava le misure anti-Covid licenziato con effetto immediato

23 dicembre 2020

(ve/gc) Il pastore della Chiesa evangelica riformata di Jenaz/Buchen, in Prettigovia (GR), è stato sollevato dal suo incarico con effetto immediato perché non si atteneva alle misure contro la diffusione del coronavirus. Tra le cause del licenziamento del 61enne - comunicato dal Consiglio della Chiesa evangelica riformata nei Grigioni in una nota del 22 dicembre - figurano “gravi violazioni dei suoi doveri”.

Non portava la mascherina

Secondo ref.ch il pastore non avrebbe rispettato “consapevolmente e a più riprese” le precauzioni tese a limitare la diffusione dell’epidemia. Per esempio, non portava la mascherina all’interno del perimetro della scuola, né in aula durante le lezioni. Per la sua riluttanza a rispettare le misure di sicurezza il pastore era stato richiamato già a novembre, come ha riferito il “Bündner Tagblatt”. Inoltre, le sue dichiarazioni sulla “presunta” pericolosità del virus e sull’obbligo di indossare la mascherina avrebbero dato luogo a discussioni e malumori.

Mediazione fallita

Il concistoro della comunità aveva pertanto inviato una richiesta di sospensione del pastore al Consiglio della Chiesa evangelica riformata nei Grigioni, il quale, dopo una serie di tentativi di mediazione andati a vuoto, ha provveduto al licenziamento del pastore. “Il rapporto di fiducia fra le parti è ormai rotto”, si legge nella nota, che tuttavia precisa che il 61enne può comunque fare ricorso contro la decisione della chiesa cantonale.

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