Sull'autonomia ucraina Mosca richiama Istanbul

La Chiesa ortodossa russa lancia un avvertimento al leader dell’ortodossia

05 ottobre 2018

(ve) La Chiesa ortodossa russa ha avvertito che troncherà i rapporti con il leader della comunità ortodossa mondiale se questi concederà l’autonomia alla Chiesa ortodossa ucraina. Il severo monito, espresso venerdì scorso, fa seguito alla promessa del patriarca ecumenico Bartolomeo I di permettere alla Chiesa ortodossa ucraina di essere autocefala o ecclesiasticamente indipendente. La Chiesa russa, la maggiore comunione ortodossa del mondo, si oppone strenuamente alla decisione di Bartolomeo, che è considerato il “primo tra uguali” fra i leader ortodossi.
Il portavoce del patriarcato di Mosca Vladimir Legoyda ha avvertito che “si interromperà la comunione eucaristica” con il Patriarcato ecumenico a Istanbul se questi renderà autocefala la Chiesa ucraina.

Religione e politica
La Chiesa ortodossa ucraina è legata al Patriarcato di Mosca da centinaia di anni, sebbene negli ultimi due decenni molte parrocchie se ne siano separate per formare una chiesa scismatica. Gli appelli all’indipendenza sono aumentati dall’annessione da parte della Russia della penisola della Crimea, nel 2014. Legoyda ha detto che i piani di autocefalia “minacciano una fragile pace religiosa in Ucraina” e ha denunciato che tali piani sono stati motivati dalle “ambizioni politiche dei leader ucraini”.

Bartolomeo I

Possibile rottura
Il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko, che è in corsa per la rielezione il prossimo mese di marzo, ha sollecitato Bartolomeo I a concedere l’indipendenza alla Chiesa ucraina. I suoi sforzi hanno ottenuto un incentivo all’inizio di settembre quando il Patriarcato ecumenico ha annunciato l’invio di due vescovi in Ucraina quale primo passo verso la dichiarazione di indipendenza ecclesiastica della chiesa locale. La Chiesa russa ha reagito dichiarando che non prenderà parte a eventi diretti dal Patriarcato ecumenico e che non ricorderà nemmeno Bartolomeo nelle sue preghiere.

Mosca interromperà la comunione eucaristica con il Patriarcato ecumenico se questi renderà autocefala la Chiesa ucraina

Chiese espropriate
Padre Nikolaj Balashov, vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, ha sottolineato che la recente espropriazione di una chiesa della regione di Ivano-Frankivsk nell’Ucraina occidentale da parte di sostenitori dell’autonomia della Chiesa ucraina è un’indicazione di ciò che potrebbe accadere se Bartolomeo concedesse l’indipendenza ecclesiastica.
La Chiesa ortodossa ucraina, che fa parte del patriarcato di Mosca, ha detto che estremisti di destra hanno fatto irruzione nella Chiesa della Trinità del villaggio ucraino di Bohorodchany, hanno malmenato un sacerdote e diverse altre persone dopodiché hanno allontanato i fedeli e hanno chiuso a chiave l’edificio.

Scisma imminente
La polizia regionale ha confermato che due persone sono rimaste ferite in una rissa, ma ha negato ogni connotazione religiosa, affermando che la baruffa è stata innescata dalla decisione delle autorità locali di cedere un edificio ecclesiastico a una scuola di musica. Il Patriarcato di Mosca ha detto che negli ultimi anni circa cinquanta chiese nell’Ucraina occidentale sono state espropriate da parte della Chiesa scismatica con irruzioni analoghe. “È un triste segnale di possibili tragici sviluppi in Ucraina se gli organi di governo continueranno a immischiarsi negli affari della Chiesa ucraina”, ha detto Balashov. “Se la politica continua a intervenire nella vita religiosa le conseguenze in tutta l’Ucraina potrebbero essere tragiche”. (ap)

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