Un aiuto sociale equo per le persone straniere

Secondo HEKS in Svizzera ci sono troppe disparità di trattamento

06 maggio 2022

(ve/ref.ch) Secondo l'organizzazione umanitaria delle chiese evangeliche in Svizzera HEKS, occorre agevolare l’accesso all’aiuto sociale alle persone sprovviste del passaporto svizzero. Queste persone sarebbero infatti sfavorite e le conseguenze sarebbero drammatiche. HEKS ha perciò lanciato una petizione.

Conseguenze della pandemia

La pandemia di coronavirus ha colpito duramente le persone socialmente svantaggiate, in particolare le persone con uno statuto di soggiorno precario o senza una rete sociale, scrive HEKS in un comunicato stampa del 4 maggio. Da un sondaggio condotto tra 150 persone che prendono parte ai programmi di integrazione dell’organizzazione di aiuto allo sviluppo, è emerso che “la loro integrazione sociale e professionale è rimasta ferma al palo o è persino peggiorata. Anche la loro situazione finanziaria si è inasprita”.

Richiesta al Parlamento

Per richiamare l’attenzione su questi problemi, HEKS ha lanciato una petizione rivolta al Parlamento affinché si ponga rimedio alle disparità nell’ambito dell’aiuto sociale. Infatti l’aiuto sociale non sostiene tutti allo stesso modo, afferma HEKS, bensì discrimina le persone sprovviste del passaporto svizzero. Così le persone ammesse provvisoriamente (statuto F) ricevono meno aiuti sociali rispetto a quanto previsto dall’aliquota normale. Il ricorso all’aiuto sociale potrebbe inoltre portare alla perdita del permesso di dimora. Per questo motivo molte persone rinuncerebbero a percepire l’aiuto sociale e vivrebbero in povertà.
Con la petizione “Per un aiuto sociale equo” HEKS chiede che tutte le persone in Svizzera ricevano lo stesso sostegno dall’aiuto sociale, indipendentemente dal loro permesso di dimora e senza conseguenze negative. (trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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