Accendi una #LuceNelDolore

Per una commemorazione nazionale delle persone morte di Covid-19

25 novembre 2020

(ve/gc) Una commemorazione delle vittime del coronavirus alla vigilia di capodanno in tutta la Svizzera: è quanto propone un gruppo di evangelici e cattolici che lamentano la diffusa indifferenza di fronte all’alto numero di morti per la pandemia - le vittime sono finora oltre 4000. Con il titolo “Luce nel dolore” i promotori dell'azione invitano la cittadinanza a inondare le piazze con candele alle 17 del 31 dicembre in ricordo di chi non ce l’ha fatta.

Non solo numeri
“Nei comunicati stampa della Confederazione, le persone decedute di solito non hanno alcun ruolo, sono un numero, niente più - si legge in una nota diffusa in questi giorni dai promotori dell’iniziativa #LuceNelDolore, lo studente grigionese in teologia Jan Bergauer e la basilese Dorothee Becker -. Non abbiamo sentito una sola frase di rammarico per le perdite o di vicinanza ai famigliari delle vittime da parte del Consiglio federale, in un momento in cui oltretutto il lutto e gli addii sono resi più difficili dalle circostanze”.
L’idea è quella di coinvolgere chiese, moschee, sinagoghe e altri luoghi di culto, ma anche municipi, che si dicano disposti ad accendere una cinquantina di candele per ogni defunto di coronavirus la sera del 31 dicembre. Tutti e tutte sono inoltre invitati a mettere una candela sulle proprie finestre.

Appello a partecipare
Chi vuole partecipare è invitato a comunicarlo entro il 21 dicembre a dorothee.becker@rkk-bs.ch. Entro il 28 dicembre sarà comunicato il numero esatto di candele da accendere - 50 per ogni vittima di Covid-19. “Siamo fiduciosi che si troveranno 100 luoghi per commemorare coloro che negli ultimi mesi sono passati inosservati. E possano le luci che noi accendiamo portare un po' di luce nell'oscurità del lutto”, si conclude l’appello corredato dai co-firmatari, tra cui Michael Bangert, pastore della chiesa cristiano-cattolica di Basilea-Città; Désirée Bergauer, pastora, Untervaz GR; Sarah Biotti, responsabile della pastorale speciale, RKK Basilea-Città; Monika Hungerbühler, co-direttrice della Offene Kirche Elisabethen, Basilea-Città; e Michael Wiesmann, pastore e vicepresidente del Sinodo, Buchs ZH.

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