Riformati ticinesi in Sinodo

Sostegno alle iniziative in votazione il 29 novembre e difesa dei programmi religiosi alla RSI

26 ottobre 2020  |  Paolo Tognina

(Paolo Tognina) "Le problematiche sollevate dall'iniziativa per multinazionali responsabili toccano temi legati alla giustizia, alla salvaguardia del creato e alla difesa dei diritti umani", ha affermato il presidente del Consiglio sinodale della Chiesa evangelica riformata in Ticino (CERT), pastore Tobias Ulbrich, "e dunque interpellano la coscienza cristiana". Seguendo questa indicazione, e dopo avere ascoltato l'intervento di Lavinia Sommaruga, responsabile dell'ufficio ticinese di Alliance Sud, il Sinodo della CERT, riunito a Lugano per la seduta ordinaria autunnale, ha espresso il proprio sostegno all'iniziativa per multinazionali responsabili.
"Il Sinodo condivide gli obiettivi dell’iniziativa popolare", si legge nella presa di posizione votata dalle delegate e dai delegati delle comunità regionali che compongono la CERT, e "ritiene che la politica debba farsi carico di tale emergenza legiferando in modo che ci sia un maggior controllo e vigilanza nei processi produttivi delle multinazionali con sede in Svizzera".

Dalle multinazionali alle armi
Il Sinodo della CERT ha ritenuto necessario discutere anche sull'iniziativa per il "divieto di finanziare i produttori di materiale bellico", in votazione il prossimo 29 novembre. "Il sangue chiama sempre altro sangue", si legge nella presa di posizione emersa al termine del dibattito, e perciò, ispirandosi al Vangelo, precisa il testo, "occorre fare tutto il possibile per costruire la pace".
La risoluzione, approvata all'unanimità, afferma che "il Sinodo sostiene l'obiettivo dell'iniziativa popolare affinché i fondi pubblici non siano investiti nell'industria bellica". Accogliendo la preoccupazione, manifestata durante la discussione, per i posti di lavoro legati all'industria degli armamenti e minacciati dall'iniziativa, i sinodali e le sinodali hanno voluto sottolineare la necessità di favorire la riconversione dell'industria bellica.

Un momento dei lavori sinodali

Preoccupazione per i tagli RSI
Durante i lavori, svoltisi a Lugano, sabato 24 ottobre, presso la chiesa riformata di Viale Cattaneo, il Sinodo ha esaminato anche la questione dei tagli operati dalla RSI nei confronti dei programmi religiosi. A essere colpito risulta infatti anche il settimanale televisivo "Segni dei Tempi", che ha visto il proprio budget severamente ridotto. A suscitare il malcontento del Sinodo, in particolare l'abolizione della replica del lunedì sera del programma, sostituita da una replica collocata alle 7.30 della domenica mattina. "Chiediamo che venga ripristinata la replica del programma 'Segni dei Tempi' nella serata del lunedì, su RSI La1", hanno affermato i sinodali in una presa di posizione scaturita al termine del dibattito, "e invitiamo la direzione RSI a valutare una possibile migliore collocazione dell'edizione principale del programma, su RSI La1". La richiesta è sostenuta anche dalla direzione della Chiesa evangelica riformata nei Grigioni, la quale concorre al finanziamento del settimanale televisivo.

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