Prima messa dopo 500 anni

Che cosa significa invitare i cattolici nella cattedrale di Saint-Pierre, la culla della Riforma protestante a Ginevra?

27 febbraio 2020

(Laurence Villoz) “Simbolicamente si tratta di un gesto molto forte, in particolar modo dopo tutto questo tempo”, afferma Jörg Stolz, professore di sociologia delle religioni. La messa cattolica avrà luogo sabato 29 febbraio nella cattedrale di Saint-Pierre. La prima volta da quando l’edificio è in mani protestanti in seguito alla Riforma del 1536. “È il simbolo di un passo sulla strada della riconciliazione tra cattolici e protestanti”, constata il teologo evangelico Michel Kocher, direttore di Médias-pro, il dipartimento dei media protestanti. “Sarebbe meraviglioso fare a Ginevra come nella cattedrale di Losanna, che accoglie una messa annuale dal 2004”, aggiunge Pascal Desthieux, vicario episcopale per il cantone Ginevra, che celebrerà questa messa.

Michel Kocher

Un’ambiguità intenzionale?
L’evento è stato reso possibile grazie agli eccellenti rapporti intessuti da anni tra le due Chiese ginevrine. Tuttavia le persone di confessione diversa da quella cattolica non saranno invitate formalmente all’eucaristia, la condivisione del pane e del vino. Nel 2004 il Vaticano ha pubblicato un documento molto restrittivo concernente la comunione. “Ecco perché non possiamo annunciare che tutti i riformati potranno prendere parte alla comunione. Tuttavia in queste circostanze particolari pratichiamo quella che chiamiamo l’ospitalità eucaristica accogliendo tutte le persone che si fanno avanti per ricevere il Corpo di Cristo. E ad ogni modo tutti sono benvenuti a questa messa”, spiega il vicario.

Pascal Desthieux

I cattolici devono accettare che i protestanti facciano la comunione pur restando protestanti

Durante il Concistoro della Chiesa protestante di Ginevra (EPG) dello scorso 20 settembre l’evento era d’altronde stato presentato come “l’accoglienza dei protestanti alla comunione”. Una formulazione equivoca, intenzionalmente ambigua?
“Ci sono enormi differenze tra la posizione ufficiale della Chiesa cattolica e ciò che succede sul campo. Alcuni sacerdoti escogitano formulazioni per far sentire tutti invitati. Non si possono cambiare i dogmi, ma ci si può adattare alla pratica quotidiana”, spiega Jörg Stolz, che ricorda che la Chiesa cattolica è globale e che “se fosse presente soltanto in Europa sarebbe sicuramente più aperta già da tempo”.
Basta questo per far sentire i protestanti accolti? Per Emmanuel Fuchs, presidente della Chiesa protestante di Ginevra (EPG), “molto dipenderà dalle parole che verranno usate. A Ginevra è da trent’anni che viviamo l’accoglienza eucaristica. Vedremo come si svolgeranno le cose. Se qualcuno di noi non si sentirà accolto l’esercizio sarà un fallimento”.

Emmanuel Fuchs

Per Michel Kocher l’aspetto simbolico di questa messa assumerà appieno il suo significato a due condizioni. “È necessario che le due confessioni facciano un passo indietro. I protestanti devono superare la percezione che Calvino aveva della messa, ossia quella di un’idolatria. E i cattolici devono accettare che i protestanti facciano la comunione pur restando protestanti. Ciò funzionerà soltanto se sia gli uni sia gli altri faranno uno sforzo”, spiega il teologo.

Un gesto ecumenico forte
Per i cattolici l’operazione è già un successo. “È un gesto ecumenico forte. I cattolici l’hanno accolto con molta gioia e riconoscenza. Ho visto soltanto reazioni positive”, sottolinea il vicario episcopale. Tra i protestanti, invece, le reazioni sono state più contrastanti. “Alcuni sono stati sorpresi, persino urtati. Ma noi siamo una Chiesa che ha la possibilità di discutere e di permettere le opinioni contrarie”, osserva Emmanuel Fuchs.

I protestanti devono superare la percezione che Calvino aveva della messa, ossia quella di un’idolatria

Più in generale “la società si attende un dialogo interreligioso. E questo genere di evento permette alle Chiese di dare una buona immagine di sé stesse”, spiega Jörg Stolz. Per il sociologo le grandi confessioni cristiane in Svizzera sono oggi sempre più vicine, un fenomeno dovuto in parte alla secolarizzazione della società. “Fino al 1960 c’erano molte differenze tra protestanti e cattolici. Le vecchie generazioni hanno sperimentato discriminazioni da entrambe le parti. I matrimoni misti non erano ben visti. Ma ciò appartiene al passato!”

Un progresso locale
“Cerchiamo di trovare nuovi modi per far progredire l’ecumenismo, per aggirare le impasse istituzionali. E questo è possibile grazie alla fiducia tra le Chiese protestante e cattolica ginevrine”, spiega Emmanuel Fuchs. La messa sarà presieduta dal vicario cantonale, come auspicato dai protestanti, e non dal vescovo della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo Charles Morerod. “Si tratta di un evento locale”, sottolinea Pascal Desthieux. Resta da vedere se verrà ripetuto. (ProtestInfo; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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