Cristiani sionisti sostengono Trump

Il cosiddetto "deal del secolo” di Trump per il conflitto israelo-palestinese è influenzato dalla militanza sionista degli evangelicali americani

07 febbraio 2020

(Aline Jaccottet) L'annuncio è stato trionfante. Affiancato da un radioso primo ministro israeliano, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato, martedì 28 gennaio, il suo piano di pace per il Medio Oriente. Intitolato "Dalla pace alla prosperità" e composto da 181 pagine e 22 sezioni, rappresenta una “chiara lettura della visione che hanno i cristiani sionisti americani per Israele", ha commentato André Gagné, professore associato alla Concordia University di Montreal.
In cambio di un investimento di 50 miliardi di dollari in dieci anni per consentire ai palestinesi di sviluppare il mercato del lavoro e le infrastrutture, il testo fornisce condizioni "direttamente ispirate alla lettura della Bibbia degli evangelici vicini al presidente Trump", afferma l’esperto del fondamentalismo cristiano negli Stati Uniti.

Come ai tempi di Re Davide
In primo luogo, il piano di pace specifica che Gerusalemme rimarrà la capitale indivisibile di Israele. I palestinesi non potranno condividerla con gli israeliani, ma dovranno stabilirsi ad Abu Dis, un sobborgo della Città Santa oltre la barriera di separazione. "Gerusalemme è il luogo per eccellenza della presenza di Dio; i testi la presentano come eterna e indivisibile. Per l’ala destra dei ‘duri del Vangelo’, gli ebrei sono il popolo di Dio, a differenza dei palestinesi, che non hanno posto nel disegno divino. Come tale, la città deve essere sotto il loro controllo esclusivo come ai tempi di Re Davide", sottolinea André Gagné.

Così si può interpretare il trasferimento dell'ambasciata americana a Gerusalemme nel maggio 2018. "Quello spostamento era stato fortemente incoraggiato dal vicepresidente USA Mike Pence e dal segretario di stato Mike Pompeo, entrambi cristiani evangelici", ha detto l'analista israelo-americana Mairav Zonszein.

Realizzare la profezia
In secondo luogo, il “piano di pace” di Trump prevede che Israele possa annettere immediatamente i suoi insediamenti in Cisgiordania, così come la Valle del Giordano, territorio fertile lungo il confine con la Giordania. Circa il 30% dei territori palestinesi tornerà quindi allo Stato ebraico. Questo non sorprende, dopo che Washington ha riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan nel marzo 2019, pochi mesi prima di fare lo stesso per gli insediamenti in Cisgiordania. "La destra cristiana americana ha sostenuto Israele fin dall'inizio, ma per decenni hanno prevalso considerazioni economiche e geopolitiche. Dall'elezione di Trump, la conquista delle terre bibliche da parte di Israele è diventata il fulcro del compimento della profezia che annuncia la fine dei tempi e il ritorno di Cristo sulla terra", spiega Mairav Zonszein.
Questo piano si rifà alla promessa divina di una terra per Abramo e i suoi discendenti, contenuta nella Genesi. "Ci sono diverse interpretazioni sull'estensione della terra così consacrata. Alcuni cristiani ed ebrei credono che vada dal Mediterraneo fino all'Eufrate, fiume tra Siria e Iraq", dice André Gagné.

La pace di Gerusalemme
Infine, il “deal” del presidente americano pone un forte accento sulla totale smilitarizzazione dei palestinesi per garantire la sicurezza di Israele, che i primi dovranno riconoscere come "Stato ebraico" prima di poter stabilire il loro Stato. "La ‘preghiera per la pace’ di Israele e Gerusalemme è fondamentale per i cristiani sionisti americani", ha detto il professore canadese. Non sarà Mike Evans a contraddirlo. Questo multimiliardario americano è uno dei consiglieri spirituali evangelici di Donald Trump. Non solo ha fondato il Museo degli Amici di Sion a Gerusalemme, ma ha anche un account Facebook chiamato Jerusalem Prayer Team, seguito da 70 milioni di persone. All'annuncio del piano di Trump ha esultato: "È fantastico, gli israeliani avranno tutto quello che hanno sempre sognato e i palestinesi avranno soldi e lavoro. Basta che riconoscano il piano di Dio per gli ebrei relativamente a questa terra", dice, raggiunto al telefono negli Stati Uniti.

Il Vangelo secondo Trump (Segni dei Tempi RSI La1)

Dominare la terra
Se i cristiani sionisti americani hanno avuto una tale influenza sul “piano di pace”, è perché sono numerosi e "straordinariamente mobilitati", dice il professor André Gagné. Quando Donald Trump è stato eletto nel 2015, negli USA - una nazione che conta 323 milioni di abitanti - 62 milioni di persone aderivano a questo movimento, e il 61% ha votato per lui. D'altra parte, alcuni seguono l'approccio “dominionista”, che mira a trasformare la società influenzando o addirittura controllando il governo. Traendo la sua fonte da Genesi 1, 26-28 - un passo che comanda all'uomo di governare la terra -, questo imperativo si traduce oggi negli Stati Uniti nel "Progetto Blitz" attraverso il quale i conservatori cristiani cercano di far approvare leggi corrispondenti alla loro ideologia. Delusi da Obama, Trump ora offre loro l'opportunità di andare avanti sulla via della profezia che immaginano per Israele. (da protestinfo; trad. G. Courtens)