Soleimani e gli evangelici

Il presidente americano ha rivolto un appello al mondo evangelicale dopo l'uccisione del generale Soleimani

05 gennaio 2020

(ve/pt) Il presidente americano Donald Trump gode del sostegno di un'ampia area conservatrice protestante bianca. E proprio a questa il presidente si è rivolto all'indomani dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. Intervenendo nella chiesa di El Rey Jesus, a Miami, venerdì scorso, durante una cerimonia che ha visto il lancio della colazione "Evangelicals for Trump", il presidente ha dichiarato che Soleimani, capo delle milizie Quds e numero due della Repubblica islamica d'Iran, "stava pianificando un attacco molto grave e l'abbiamo fermato".

Sostenitori evangelici del presidente Trump

Il voto evangelicale
La destra evangelica bianca è stata una forza elettorale decisiva che ha permesso a Donald Trump di vincere le presidenziali del 2016. A Miami, Trump ha affermato di essere certo di poter migliorare quella performance tra gli evangelicali nel 2020. "Credo davvero che abbiamo Dio dalla nostra parte. Lo credo, lo credo", ha ripetuto dal palco.
Il discorso di Miami è da inquadrare anche nel contesto della risposta di Trump alle critiche che gli sono state mosse, a dicembre, dalla rivista Christianity Today. In un editoriale firmato dal caporedattore uscente Mark Galli, Trump era stato definito "moralmente incapace di guidare la nazione". Galli aveva anche affermato che il presidente, coinvolto in una procedura di impeachment, "dovrebbe essere rimosso dal suo incarico".

Credo davvero che abbiamo Dio dalla nostra parte. Lo credo, lo credo

Trump e le religioni
A Miami, Trump ha salutato parecchi leader evangelici suoi sostenitori, presenti al lancio della coalizione "Evangelicals for Trump". In particolare ha elogiato Franklin Graham, figlio di Billy Graham [fondatore tra l'altro proprio della rivista Christianity Today, ndr.], ringraziandolo per aver "combattuto duramente per noi" nelle due settimane successive alla pubblicazione dell'editoriale di Galli.

In Florida Trump ha ribadito di essere il presidente che più di ogni altro ha favorito le persone di fede. E ha ripetuto l'avvertimento secondo cui se la "sinistra radicale" dovesse conquistare la Casa Bianca, eliminerà qualsiasi vantaggio politico per le comunità di fede. "Affinché l'America possa prosperare nel 21.esimo secolo - ha detto il presidente - dobbiamo rinnovare la fede e la famiglia come centro della vita americana". Trump ha poi commentato il recente attacco antiebraico a New York, condannando l'antisemitismo e insistendo sul fatto che la sua amministrazione continuerà a difendere Israele.

Gli evangelici e Trump (Segni dei Tempi RSI La1)

L'ombra dell'impeachment
In attesa della ripresa della procedura di impeachment, Trump ha moltiplicato i suoi tweet contro la presidente della Camera Nancy Pelosi. "La caccia alle streghe sta andando male, ma continua ancora (bufala Ucraina!)", ha twittato il presidente giovedì mattina. "Se questo fosse successo a un candidato alla presidenza, o al presidente, democratico, tutti i soggetti coinvolti sarebbero stati messi in prigione per tradimento", ha aggiunto in un altro tweet.
Intanto la raccolta fondi per la campagna presidenziale di Trump in vista delle elezioni del prossimo autunno prosegue senza sosta e senza denotare flessioni dovute alla procedura di impeachment. Nel quarto trimestre dell'anno appena concluso sono stati raccolti infatti quasi 50 milioni di dollari.

Gli evangelici e Trump, commento del pastore William Barber

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