Chiesa. Potere. Politica.

Il rapporto tra chiese e politica al centro dello “Herbstforum”, appuntamento ecumenico svoltosi recentemente a Berna

13 novembre 2019

(ve/gc) La chiesa fa sempre politica. Anche quando tace. Questa constatazione ha animato un recente simposio svoltosi a Berna, intitolato “Chiesa. Potere. Politica.” (Kirche. Macht. Politik.), un titolo che gioca - nella versione tedesca - sulla possibilità di leggere "Macht" come sostantivo, ma anche come verbo.
Lo scorso 2 novembre un centinaio di esponenti di chiese, della politica e delle istituzioni hanno partecipato al Forum ecumenico autunnale promosso dalle chiese riformate dei cantoni Berna-Giura-Soletta e Zurigo, dalla chiesa cattolica della regione bernese, dalla “Offene Kirche” di Berna e da Pane per tutti.

Amore per il prossimo
Ad aprire i lavori è stata la presidente del Consiglio nazionale (CN), Marina Carobbio (PS), citando Sant’Agostino e il principio cristiano dell’amore per il prossimo: “Un concetto che si può tradurre con il termine ‘solidarietà’”. Per la presidente del CN, che non è membro di alcuna chiesa, le chiese devono immischiarsi in politica partecipando al discorso pubblico, non più né meno di altri attori della società. Carobbio ha citato l’impegno delle chiese soprattutto in ambito sociale, culturale e formativo, senza tuttavia tralasciare anche i capitoli più oscuri: “è importante fare memoria per non ripetere gli stessi errori del passato”, ha detto riferendosi ai gravi episodi in cui le chiese, insieme allo Stato, si sono rese complici delle misure coercitive contro minori, strappati alle famiglie, una prassi lesiva dei diritti fondamentali protrattasi fino al 1981.

Res Peter

Il potere della Parola
Anche il pastore riformato del Neumünster di Zurigo, Peter Res, non ha dubbi: “La chiesa fa politica, proprio perché il Vangelo ci chiede di mettere in pratica la solidarietà”. Il pastore sottoscrive il parallelismo, proposto dalla presidente del CN, tra amore per il prossimo e solidarietà. Nel suo intervento si è concentrato sul termine “potere”, che nel caso delle chiese può essere soltanto quello della Parola.
Le chiese sono autorizzate ad esprimersi nelle questioni politiche? “Sì, e lo fanno quotidianamente”, ha detto il pastore Res a voceevangelica.ch, “perché non possono altrimenti, perché il messaggio evangelico, troppo spesso sottovalutato, è esso stesso politico”.

Le chiese e lo Stato
Il giurista Markus Müller ha ricordato come nel sistema svizzero le chiese “storiche”, riconosciute secondo il diritto pubblico, abbiano strutturalmente una connotazione statale, e quindi politica. Il rapporto tra chiese e Stato si muove in questo campo di tensione, in cui l’una e l’altro possono controllarsi vicendevolmente. Anzi, secondo il giurista, lo Stato è fin troppo accondiscendente, soprattutto quando si tratta del rispetto dei diritti umani. Secondo Müller - che si definisce cattolico -, la chiesa cattolica avrebbe diversi adattamenti da fare, a cominciare dalle procedure democratiche interne alla chiesa e al ruolo delle donne.

Donne, chiesa e politica
Il tema della parità delle donne, della loro promozione in posizioni dirigenziali, sia nella politica, che nelle chiese è stato tra quelli più discussi nei dibattiti con il pubblico. Il presidente della Conferenza episcopale, il vescovo di Basilea Felix Gmür, non si è trovato in una situazione semplice quando è emerso il tema dell’accesso delle donne al sacerdozio. Anche il tema del matrimonio per tutti è stato toccato, e anche qui non è stata trovata una visione comune a tutti i partecipanti. Tutti d’accordo, però, nel riconoscere il ruolo importante delle chiese quando si parla di ambiente, giustizia sociale, diritti dei migranti, solidarietà con i più deboli della società.

Diversità di temi e visioni
Il pomeriggio ha visto al lavoro 12 gruppi che in piccoli workshop hanno discusso di temi come: criminalizzazione della solidarietà; economia della cura; lotta alla povertà e non ai poveri; ruolo delle chiese negli affidi coatti; potere, ipocrisia e abusi sessuali; corridoi umanitari italiani; fiscalità equa; iniziativa multinazionali responsabili; giustizia climatica; asilo ecclesiastico e partecipazione della comunità.
Tra i politici intervenuti alla giornata, i consiglieri nazionali Manfred Bühler (UDC); Beat Flaach (Verdi liberali), Christa Markwalder (PLR), nonché esponenti della politica bernese come Christoph Grupp (Verdi), Ursula Marti (PS), Béatrice Wertli (PPD). Presente anche la valdese e giurista Ilaria Valenzi che ha illustrato il progetto ecumenico dei corridoi umanitari italiani.

Serve più coraggio
Al termine della giornata i partecipanti erano d’accordo nel dire che le chiese devono essere più politiche. Devono immischiarsi di più, fare da pungolo alla politica, essere meno timide nel prendere posizioni a favore dei diritti umani, della protezione dell’ambiente, del rispetto reciproco.
La discussione sul come e quando le chiese debbano intervenire nel dibattito politico, con quali criteri e scopi, non si è conclusa con questo simposio. Ma intanto gli organizzatori dell’incontro si sono congedati citando il motto evangelico “Non temete!”.

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