La paura del venerdì 13

Ma questo è davvero un giorno più infausto di altri?

13 settembre 2019

(Paolo Tognina) Milioni di persone hanno paura del venerdì 13 e oggi (venerdì 13 settembre) saranno di nuovo alle prese con la loro fobia. Proviamo a ricostruire le origini di questa forma di paura irrazionale, del tutto priva di basi scientifiche, che può sfociare in una patologia denominata triscaidecafobia.

Il numero tredici
Due sono le radici che alimentano la paura del venerdì 13: la prima è la paura nei confronti di un numero considerato “sfortunato“, la seconda nei confronti di un giorno “infausto“.

Nella determinazione del carattere negativo del numero 13 riveste un ruolo importante il numero 12, che in molte culture antiche ha un particolare rilievo. Ci sono 12 segni zodiacali, 12 mesi, il giorno è composto da due volte 12 ore, le tribù di Israele sono 12 e 12 sono i discepoli di Gesù, i greci e i romani hanno un pantheon composto da 12 divinità.
Il numero 13 supera e rompe l’equilibrio del sistema basato sul 12 ed è perciò collegato, nell’immaginazione di molti, a eventi infausti. La tradizione cristiana ricorda poi che l’ultima cena è stata consumata da 13 uomini seduti allo stesso tavolo e che Cristo è stato tradito da uno di loro.

In Occidente, in seguito al timore nei confronti del 13, l’80% dei grattacieli non ha un tredicesimo piano, molte compagnie aeree non hanno una tredicesima fila di posti a sedere, negli alberghi e negli ospedali non c’è, spesso, una camera numero 13.

Il venerdì
Anche l’idea che il venerdì sia un giorno infausto ha dei legami con la tradizione cristiana: Gesù è stato crocifisso di venerdì e il venerdì è, fin dall’antichità, giorno di digiuno (ma in molte regioni protestanti il venerdì era invece ritenuto un giorno propizio per sposarsi).
Oggi è diffusa, tra molte persone, l’opinione che il 13 porti sfortuna e che il venerdì sia un giorno infausto. Come è nata la congiunzione dei due elementi? I media parlano spesso di una paura dalle radici remote, ma con ogni probabilità il timore nei confronti del venerdì 13 risale solo alla seconda metà del Novecento ed è sorto proprio in seguito alla diffusione, da parte dei media, di notizie e ipotesi, come quella del crollo della borsa tedesca, nel 1927 (il cosiddetto “venerdì nero“), o ancora della fallita missione lunare dell’Apollo 13, partita da Capo Kennedy alle... 13.13.

C’è poi chi sostiene che in una società come la nostra, nella quale l’importanza delle festività del calendario religioso è ridimensionata, sorgono nuove date che fungono da “punti di demarcazione“ nel fluire del tempo. Il venerdì 13 potrebbe essere tra questi.

Un giorno pericoloso?
Qualche anno fa, uno studio realizzato in Finlandia giunse alla conclusione che il venerdì 13 si verificherebbero più incidenti d’auto che negli altri venerdì. E che il maggior numero di incidenti sarebbe causato da donne. Il motivo? Le donne sarebbero più superstiziose e più inclini a temere il venerdì 13 e quindi, quel giorno, più nervose. Da qui il maggior numero di incidenti. A Berna, nel celebre Inselspital, uno studio condotto tra il 2000 e il 2001 rilevò che il venerdì 13 non coincide con alcun aumento dei casi di ospedalizzazione o degli incidenti. Non ne dubitavamo: non c’è motivo di temere!

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