Gustare il Tempo del Creato

In Svizzera al centro del periodo liturgico dedicato alla salvaguardia del Creato sarà il gusto, uno dei “cinque sensi”

01 settembre 2019

(ve/gc) "Assaggia quant’è buono il Creatore": con questo slogan l’Ufficio ecumenico Chiesa e Ambiente (OeKU), con sede a Berna, per il “Tempo del Creato” punta sul tema del “gusto”, una scelta che si inserisce nella serie dei “cinque sensi” degli anni precedenti.
Pertanto, per il consueto periodo liturgico che viene celebrato in tutto il mondo per riflettere, pregare e agire ecumenicamente a favore della salvaguardia del Creato (e che va dal 1. settembre al 4 ottobre), l’OeKU invita le parrocchie e comunità locali della Svizzera ad interessarsi al gusto, che insieme al tatto, alla vista, all'olfatto e all'udito, rappresenta uno dei cinque sensi. Il gusto fornisce indicazioni sul sapore di ciò che mangiamo e beviamo distinguendone amarezza, dolcezza, sapidità e acidità. È in bocca che decidiamo se qualcosa è buono o no, se un'esperienza gustativa ci lascia un retrogusto spiacevole o se l'appetito e l'ingordigia ci invitano a ripeterla.

Il Tempo del Creato va dal 1. settembre al 4 ottobre

Mangiare insieme
Quest’anno in Svizzera il Tempo del Creato vuol dunque essere un’opportunità per ragionare sul gusto e su come meglio valorizzarlo. Ma è anche un'opportunità per prendere coscienza e gustare la generosità di Dio in tutto ciò che ci dà (Salmo 34,9). Le parrocchie celebrano l'eucaristia, la Santa Cena, l'agape, invitano a prendere un caffè, a condividere la zuppa quaresimale o un pasto parrocchiale. Questi momenti servono a unire la comunità e alimentare la relazione con Dio e la sua creazione, fa ancora notare l’OeKU che per l’occasione ha elaborato una serie di materiali.

Tema biblico
Nella Bibbia il cibo è un tema ricorrente. Già nel primissimo capitolo troviamo un’indicazione di ordine alimentare, come fa notare l’OeKU: in Genesi 1, 29-30, si legge come gli animali e gli esseri umani si nutrano esclusivamente di piante. “Ma è con l'ultima cena di Gesù che il significato spirituale del pasto condiviso appare particolarmente marcato - si legge nel comunicato stampa diffuso dall’Oeku -. Da allora, il pasto simbolicamente condiviso è stato al centro dei culti cristiani, accanto all'ascolto della Parola di Dio, in memoria del sacrificio personale di Gesù per tutta la creazione”.

Dimensione ambientale
L’Oeku fa notare come ad occupare un posto importante nella vita delle chiese sia il pasto condiviso, così come la sua dimensione spirituale. Il Tempo del Creato offre l'opportunità di prendere coscienza della generosità di Dio, di dare un posto speciale alla gratitudine e di ragionare allo stesso tempo sugli aspetti più problematici legati al cibo, come ad esempio il suo impatto ambientale o lo spreco alimentare. Il tema proposto invita tuttavia anche a testare menu gustosi e rispettosi dell'ambiente.

Approfondimenti proposti dall’OeKU
I materiali (in francese e tedesco) sul tema "Assaggia quant’è buono il Creatore" includono un Dossier (12.- CHF) con suggerimenti per la predicazione di Antje Kirchhofer e Jacques Matthey. A questo si aggiungono anche una selezione di testi e canzoni liturgiche, idee per le funzioni religiose e per escursioni e attività che coinvolgono bambini e giovani. L’apposita rivista (5.- CHF) offre articoli relativi al gusto, alcuni più teorici, altri più vicini all'esperienza vissuta, scritti in una prospettiva personale, teologica ed ecologica.

Iniziative globali e locali
Quest’anno il mese di settembre - durante il quale si svolge il Tempo del Creato - è ricco di appuntamenti, sia a livello nazionale e che mondiale, promossi dall’associazionismo per il clima e a cui non mancherà la partecipazione di realtà ecclesiastiche. Il prossimo 22 settembre, tra le altre iniziative svizzere, ci sarà una celebrazione commemorativa per il ghiacciaio del Pizol, praticamente scomparso. Qui, a pochi chilometri da Coira, a 2844 metri sopra il livello del mare, gli attivisti per il clima di, Sacrificio quaresimale, Pane per tutti, Greenpeace e OeKU si raduneranno per un vero e proprio servizio funebre. L’idea è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma del riscaldamento globale, ma anche relativamente all’Iniziativa per i ghiacciai, che chiede di ancorare nella Costituzione federale l’Accordo di Parigi del 2015.

Ghiacciaio del Pizol

Il 28 settembre invece sarà la volta della prima manifestazione nazionale per il clima a Berna da quando il movimento dei giovani #FridaysForFuture ha preso piede in Svizzera. In vista di questo appuntamento le organizzazioni cristiane dell’“Alleanza per il clima” hanno lanciato la campagna “12 meno 5”. A quell’ora precisa del 28 settembre le parrocchie sono invitate a bloccare gli orologi dei loro campanili e alle 14.30 tutte le chiese sono invitate a suonare le campane.
Il prossimo sciopero globale per il clima promosso dal movimento dei giovani e a cui stavolta sono invitati a partecipare tutte le generazioni di tutto il mondo è invece convocato per venerdì 20 settembre. Sempre a livello internazionale ricordiamo il summit “Azione per il clima” dell’ONU il prossimo 23 settembre al Palazzo di vetro di New York, a cui parteciperà anche l’attivista svedese Greta Thunberg, che - pur di onorare sostenibilmente l’invito - si è imbarcata a bordo del veliero “Malizia” per attraversare l’Atlantico.

Greta Thunberg

Tempo del Creato in Europa
Con il motto “La rete della vita” il pastore Christian Krieger e card. Angelo Bagnasco, rispettivamente presidenti della Conferenza delle chiese europee (KEK) e del Consiglio delle conferenze episcopali europee (CCEE), in una dichiarazione congiunta, riaffermando la responsabilità nei confronti della creazione e invitando alla preghiera, hanno chiamato a rispettare il pianeta. “La rete della vita non deve essere interrotta dall’avidità umana e dall’indifferenza nei confronti degli esseri umani e dell’intera creazione”, scrivono i due leader religiosi, che nel loro appello chiedono perdono per l’uso improprio delle risorse naturali: “Questo è il motivo per cui dobbiamo fermare il ciclo dell’individualismo e dell’isolamento, ricordando che siamo tutti membri di un’unica famiglia umana e che siamo tutti creati a immagine di Dio (Gen. 1, 27)”.

L’idea nata 30 anni fa
Risale al 1989 l’idea originaria del “Tempo del Creato”, quando il patriarca ecumenico Dimitrios suggerì che il primo giorno dell’anno ortodosso, appunto il 1. settembre, venisse considerato giorno “di protezione dell’ambiente naturale”. La seconda Assemblea ecumenica europea svoltasi a Graz (Austria) nel 1997 pose le basi affinché si ampliasse la proposta, mentre la Rete cristiana europea per l'ambiente (ECEN) esortò le chiese ad adottare un “Tempo del creato” estendendolo fino al 4 ottobre, festa di Francesco d’Assisi. Oggi il Tempo del Creato viene celebrato ecumenicamente in tutto il mondo.

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