Protestanti in Russia

La sfida religiosa e politica dei protestanti in un Paese a maggioranza ortodossa

29 settembre 2019  |  Celia Evenson

(Celia Evenson) All'indomani delle elezioni dello scorso 9 settembre, il bilancio è nullo: “Abbiamo parrocchiani che si sono presentati alle elezioni, alcuni sono stati bocciati (dalla commissione elettorale, n.d.r.), altri hanno potuto presentarsi. Nessuno è stato eletto”. A tracciare il quadro della situazione è il pastore Andrey Yurtaev, della chiesa della santa Trinità a Mosca, che appartiene alla Chiesa evangelica luterana di Ingria.

Arresto prima delle elezioni

Il 9 settembre si sono svolte in Russia elezioni politiche a ogni livello, locale e regionale. Prima del voto ci sono state manifestazioni contro le decisioni della commissione elettorale di respingere alcune candidature adducendo irregolarità nella raccolta delle firme di sostegno. Le manifestazioni e il gran numero di arresti di partecipanti che le hanno accompagnate hanno attirato l’attenzione dei media occidentali sullo scrutinio.

Rifiuto di essere politicizzati
Le Chiese luterane evitano di essere politicizzate. Alla parrocchia della santa Trinità i pastori hanno incoraggiato i parrocchiani ad andare a votare, ricorda Andrey Yurtaev. Tuttavia non hanno dato indicazioni di voto. “La nostra Chiesa non ripone le speranze in alcun candidato, poiché ‘è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo’, come dice il Salmo”, spiega da parte sua Elena Bondarenko, pastora della cattedrale Pietro e Paolo di Mosca, principale luogo di culto luterano della capitale, nel grembo della Chiesa evangelica luterana in Russia (ELCROS).

Culto luterano a Mosca

“Non posso parlare per tutte le Chiese protestanti - sono molto diverse le une dalle altre -, ma la Chiesa luterana non si aspetta particolari cambiamenti da parte delle autorità”, aggiunge Elena Bondarenko, che dirige il decanato della Russia centrale dell’ELCROS.
Le Chiese protestanti russe hanno peraltro tutto l’interesse a non immischiarsi nella politica in un paese in cui le autorità e le comunità religiose procedono a tentoni nel tentativo di trovare un equilibrio dopo l’epoca sovietica in cui le religioni venivano semplicemente represse.

Legislazione contraddittoria
Secondo la costituzione del 1993 la Federazione russa è uno Stato laico, non c'è una religione di Stato. Il testo sancisce la libertà religiosa, compresa quella di diffondere le proprie idee religiose. Tuttavia la legge del 1997 sulla libertà di coscienza riconosce “il ruolo particolare dell’ortodossia nella storia della Russia, nella comparsa e nello sviluppo della sua spiritualità e della sua cultura”. Peraltro il legislatore rispetta “il cristianesimo, l’islam, il buddismo, l’ebraismo e le altre religioni che sono parte inalienabile del patrimonio storico dei popoli della Russia”.
È da questo secondo testo che è tratta la nozione di “confessione tradizionale” o “storica”. “Le confessioni tradizionali sono elencate, ma non i criteri per farne parte”, rileva William Yoder, un giornalista americano di stanza a Kaliningrad ed esperto di questioni religiose. I protestanti russi si trovano quindi in una situazione poco definita. Sono la quinta confessione storica oppure soltanto l’ortodossia rappresenta il cristianesimo autoctono?

Fedeli di una chiesa pentecostale

Correnti protestanti
Nel 2017, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della Riforma, il presidente Vladimir Putin ha inviato ai protestanti russi un messaggio di felicitazioni nel quale sottolineava che “nel corso dei secoli passati i rappresentanti del protestantesimo e innanzi tutto delle venerabili Chiese evangeliche luterane hanno dato un contributo importante e diversificato allo sviluppo della Russia”. I luterani, giunti nell’Impero russo dalla Germania o dal Baltico sin dalla Riforma, hanno dalla loro il fatto di esistere da lungo tempo.
D’altra parte “non si può ignorare il ruolo dei pentecostali e dei carismatici, che costituiscono il grosso dell’esercito di protestanti del paese”, in tutto l’1% della popolazione, secondo la maggior parte dei sondaggi, “o ancora quello degli evangelici battisti”, un movimento radicatosi nella popolazione russa a partire dal 19. secolo, sottolinea William Yoder.

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Difficoltà di definizione
Lo stesso termine “protestante” è un problema per i luterani. “Protestare contro che cosa?”, chiede Andrey Yurtaev. “La Riforma è cosa fatta”. Per Elena Bondarenko “la Chiesa evangelica luterana, in quanto Chiesa della Riforma, preferisce non proporsi come Chiesa protestante, per non suscitare associazioni con le Chiese neoprotestanti (pentecostali, battisti, ecc.). E precisa: “In termini di mentalità siamo più vicini alla Chiesa ortodossa russa e soprattutto alla Chiesa cattolica romana, con cui abbiamo stretti legami di collaborazione”.
Dal 2016 la legge cosiddetta “Yarovaya”, concepita per la lotta al terrorismo, inquadra in modo più rigido le attività religiose. I missionari stranieri devono operare sotto l’egida delle Chiese russe registrate. L’attività “missionaria” può essere svolta soltanto da persone accreditate dalle loro comunità religiose o all’interno degli edifici ecclesiastici. La letteratura religiosa può essere diffusa soltanto se provvista di un timbro che identifica la Chiesa registrata che la distribuisce.

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La questione degli edifici
“La legge Yarovaya è stata adottata in seguito alla complessità della situazione religiosa in Russia, le sue ragioni sono comprensibili”, ritiene Elena Bondarenko. “Tuttavia affinché la sua attuazione abbia successo serve la relativa infrastruttura, che non sempre esiste [come, ad esempio, il possesso degli edifici ecclesiastici da parte delle confessioni, ndr.]”. E aggiunge: “Secondo la legge qualsiasi gruppo di dieci persone può diventare una Chiesa. In tal modo capita molto spesso che gruppi scismatici facciano la loro comparsa nei ranghi delle confessioni tradizionali creando scompiglio”.

Giovani pentecostali

La Chiesa evangelica luterana di Ingria è il frutto di un lavoro di restaurazione dei luterani a partire dall’Ingria, regione tradizionalmente finnofona a nord di San Pietroburgo.
Da parte sua l’ELCROS, presente in tutto il paese fino a Vladivostok, si riallaccia alla Germania. Ma anche altre due Chiese si richiamano a Lutero, al pari di una moltitudine di piccoli gruppi, racconta William Yoder. Questa dispersione intralcia i luterani nel recupero degli edifici ecclesiastici posseduti prima della rivoluzione (la cattedrale Pietro e Paolo di Mosca è stata ad esempio restituita soltanto nell'ottobre del 2017, ossia 80 anni dopo la sua confisca da parte dei sovietici, n.d.r.). (da ProtestInter; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

Zoom sui protestanti russi
I protestanti in Russia, considerando tutte le tendenze, costituiscono l’1% della popolazione. Una percentuale modesta che rappresenta 1,4 milioni di persone, appartenenti in maggioranza a correnti evangelicali. La Chiesa evangelica luterana russa (ELCROS) rivendica sul proprio sito 25'000 fedeli in tutta la Russia e in altre cinque repubbliche eurasiatiche. Vale a dire che nel complesso il luteranesimo conta non più di 60'000 persone su una popolazione di 144 milioni di abitanti.
In Russia il 74% della popolazione è di religione ortodossa, ma soltanto il 41% - secondo recenti statistiche - si riallaccia alla Chiesa ortodossa russa e molti meno frequentano regolarmente le funzioni.
In Russia i riformati calvinisti sono praticamente assenti. In epoca zarista l’immigrazione da paesi come la Svizzera o la Scozia era molto limitata. Oggi ci sono evangelici calvinisti americani che cercano di diffondere il calvinismo in Russia, ma si tratta di piccoli numeri.

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