Leader religiosi per i rifugiati

A fine luglio più di 100 esponenti di comunità di fede hanno chiesto al nuovo Premier Boris Johnson di aprire ai rifugiati: almeno 10'000 all’anno

08 agosto 2019

(Harriet Sherwood) Più di 100 leader religiosi hanno scritto al neo-insediato premier britannico Boris Johnson con la richiesta di impegnarsi nell’accoglienza e protezione di rifugiati nel Regno Unito.
Tra i firmatari della lettera aperta più di 20 vescovi della Chiesa d'Inghilterra, il segretario generale del Consiglio musulmano della Gran Bretagna, 33 rabbini, il direttore del Consiglio indù, il fondatore di City Sikhs, l'arcivescovo del Galles, il primate del Chiesa episcopale scozzese, nonché i rappresentanti di quaccheri, metodisti, della chiesa riformata unita, dell’Esercito della salvezza, buddisti e zoroastriani. La lettera è sottoscritta anche dalla Croce Rossa britannica, dal Consiglio dei rifugiati e da Safe Passage.

Boris Johnson

Richiesto un impegno duraturo
I leader religiosi chiedono di avere rassicurazioni da parte di Johnson relativamente all'annuncio del mese scorso che prevedeva l’accoglienza nel Regno Unito di 5’000 rifugiati per il periodo 2020-2021. L’auspicio è che non si tratti di una misura “una tantum”, ma che sia piuttosto “l'inizio di un impegno duraturo da parte del Regno Unito per quanto riguarda l’accoglienza della sua quota di persone in fuga a livello globale”.
Per i firmatari il Regno Unito può e dovrebbe accettare almeno 10’000 rifugiati ogni anno, compresi almeno 1’000 bambini vulnerabili e non accompagnati provenienti da zone di conflitto e dall'Europa. "Essendo uno dei paesi più ricchi del mondo, intento a costruire la cooperazione globale dimostrando buona volontà, è questa davvero solo una modesta richiesta indirizzata al Regno Unito", scrivono.

Il Regno Unito può e dovrebbe accettare almeno 10’000 rifugiati ogni anno

Sbloccare le situazioni di stallo
La lettera continua: “Oggi ci sono famiglie che vivono nei campi profughi e che potrebbero essere lì per generazioni. Ci sono persone nelle zone di conflitto le cui vite sono in costante pericolo. Ci sono bambini che sopravvivono nei parcheggi e ai bordi delle autostrade in Europa; esposti ai trafficanti e a chi cerca di far loro del male. Queste sono persone che meritano la possibilità di ricostruire le proprie vite e di far parte della società britannica, come molti rifugiati prima di loro”.
"Nell’affrontare questa sfida, come nostro nuovo primo ministro, le chiediamo di esercitare compassionevolmente la sua leadership", conclude la lettera.

Prima i bambini
Il vescovo di Croydon, Jonathan Clark, ha dichiarato: "L'offerta di accoglienza e protezione ai bisognosi è un principio fondamentale che riecheggia tra le singole fedi e che le attraversa tutte... Questa lettera è espressione della forza del sostegno interreligioso a favore dei più piccoli e deboli, pertanto esorto il primo ministro ad agire ora e offrire ai bambini rifugiati la speranza di cui hanno così disperatamente bisogno”.
L'amministratore delegato di Safe Passage, Eleanor Harrison, ha dichiarato: "Come tutti i firmatari di questa lettera, esortiamo il governo a cogliere questa opportunità per garantire a bambini rifugiati provenienti da zone di conflitto, o già presenti in Europa, un canale sicuro per giungere da noi, dove potranno essere in sicurezza". (da: The Guardian; trad. e adat. G. Courtens)

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