Sinodo evangelico retico. A piedi verso Poschiavo

Alcuni pastori raggiungono a piedi la località dove si svolge il sinodo

29 giugno 2019

(Paolo Tognina) Il sinodo della Chiesa riformata dei Grigioni, riunito in questi giorni a Poschiavo, si distingue per almeno tre caratteristiche: è composto soltanto da pastori e pastore, si svolge ogni anno in una diversa località e viene convocato alla fine di giugno.

Nei Grigioni, un antico detto recita: "Quando le bestie salgono sull'alpeggio e i pastori vanno al sinodo, allora è estate".

Sinodali nella chiesa riformata di Poschiavo

Passo dopo passo
Un tempo era normale che i pastori raggiungessero a piedi il luogo dove si tiene il sinodo. Oggi le circa 100 pastore e pastori attivi nel cantone ci vanno in auto, o col treno. Ma alcuni irriducibili hanno deciso di mantenere viva l'antica consuetudine e ogni anno affrontano, a piedi - e per alcuni tratti, a volte, anche in bicicletta - la distanza che separa il luogo dell'ultimo sinodo dalla località in cui si svolge la nuova assemblea. Tra questi amanti dei lunghi percorsi per monti e per valli, c'è Fadrì Ratti, pastore a Felsberg.

Visitando le chiese
"Prima di partire ci riuniamo nella chiesa dove si è svolto l'ultimo sinodo. Cantiamo qualche inno, ricordiamo le discussioni e le decisioni dell'anno precedente. E poi ci mettiamo in cammino", dice. Il gruppo non è mai molto numeroso. A volte ci sono anche delle donne, e tra queste la segretaria del sinodo, la pastora Ursina Hardegger. "Lungo il percorso facciamo visita a qualche collega, ci fermiamo in alcune comunità, viviamo momenti di convivialità", aggiunge il pastore di Felsberg. "In questo senso", continua, "si tratta anche di un'esperienza spirituale, che ravviva la comunione tra di noi". I percorsi vengono pianificati con grande attenzione e molto anticipo, e possono durare anche quattro-cinque giorni.

Cornelia Camichel Bromeis, decana del Sinodo della chiesa riformata

Una dimensione diversa
Fadrì Ratti è un appassionato della montagna. Negli ultimi dieci anni, è salito su quasi tutte le vette grigionesi che superano i tremila metri. "Di cime oltre i tremila ce ne sono, in tutto il cantone, 460. Me ne mancano ancora una sessantina, poi le avrò raggiunte tutte". Ma che cosa spinge il pastore cinquantenne verso le alte quote? "Credo di essere spinto dalla stessa forza che prima di me ha animato soprattutto monaci e frati a cercare, sulle montagne, immersi nella natura, una più pura forma di incontro con Dio", afferma. E poi aggiunge: "Quando salgo lassù, e dalle cime osservo le vallate, mi rendo conto che i problemi e le difficoltà che quando sto laggiù a volte sembrano insormontabili, sono poca cosa. Tutto assume una dimensione diversa, e tante cose appaiono meno gravose".
Il pastore propone regolarmente, nel corso dell'anno, camminate in quota. Si tratta di percorsi piuttosto impegnativi che permettono ai partecipanti di godere delle bellezze della natura, apprezzare il creato, vivere momenti di preghiera e fraternità.

Poschiavo, la chiesa di san Vittore e la chiesa evangelica

Anno dopo anno
Da quando è stato ordinato pastore ed è stato accolto nel sinodo retico, nel 1996, il pastore di Felsberg non ha mai mancato l'appuntamento con la camminata verso il sinodo. Tranne in due occasioni: "Una volta ero nell'Himalaya, impegnato in una scalata che mi ha portato sull'Ama Dablam. E un'altra volta mi sono infortunato poche settimane prima del sinodo e ho dovuto rinunciare a partire con i colleghi".

Il pastore di Poschiavo, Antonio Di Passa

Qualche giorno fa Fadrì Ratti ha portato a termine il trekking che lo ha portato fino a Poschiavo, località dove è in corso di svolgimento il sinodo grigionese 2019. "L'anno prossimo", dice, "il sinodo si terrà a Trimmis, a nord di Coira. Attraverseremo tutto il cantone, da sud a nord. Già me ne rallegro".

Poschiavo, tra storia e spiritualità (Segni dei Tempi RSI La1)

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