Bedford-Strohm: Basta morti in mare

Il presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD) in Sicilia ha espresso solidarietà agli attivisti del soccorso civile nel Mediterraneo

04 giugno 2019

(Gaëlle Courtens) “È indegno, è insopportabile, è uno scandalo morale”, così il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm ha definito la prassi messa in campo dalla sedicente Guardia costiera libica - “voluta e istituita dall’Unione Europea”, ha sottolineato - relativa ai “rimpatri” di migranti salvati in mare verso la Libia.

Heinrich Bedford-Strohm in Sicilia

È indegno, è insopportabile, è uno scandalo morale

Nel corso di una visita-lampo in Sicilia, il presidente della EKD il 2 giugno ha avuto incontri a Licata (Agrigento) con l’equipaggio della ONG tedesca Seawatch, dov’è attraccata la nave di soccorso “Seawatch 3”, che fino a pochi giorni fa era ancora sotto sequestro della magistratura italiana. Ieri, 3 giugno, il vescovo, insieme alla portavoce della Seawatch Giorgia Linardi, si è recato a Palermo, dove si è incontrato con il sindaco Leoluca Orlando e con rappresentanti delle chiese evangeliche in Italia.

Leoluca Orlando e la delegazione protestante

Responsabilità della UE“Il Mediterraneo è la frontiera più pericolosa del mondo. Più di 2000 persone vi sono annegate nel 2018. Queste morti devono finire. È ora che l’Unione europea agisca se non vuole perdere la sua anima”, ha dichiarato il presidente della EKD, aggiungendo: “L’Europa deve istituire una missione funzionante ed efficace di soccorso in mare. La missione europea nel Mediterraneo ‘Sophia’ va ripristinata quanto prima, e la criminalizzazione delle ormai poche ONG operative deve finire”.

Ogni persona merita di essere salvata

La nave Sea Watch3

Il vescovo Bedford-Strohm già nelle scorse settimane aveva definito come “non cristiano” il comportamento del ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, che manda avanti una politica dei “porti chiusi”. “Siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, per questo ogni persona merita di essere salvata dall’annegamento in mare e merita di avere un posto dove poter vivere in dignità. Aiutare chi annega è un obbligo, e deve esserlo per tutti”, ha detto il presidente della EKD.

No al reato di solidarietà
Domenica scorsa Bedford-Strohm ha incontrato l’equipaggio della “Seawatch 3”. Dissequestrata solo pochi giorni fa, il vescovo non ha potuto salire a bordo dell’imbarcazione, attraccata dietro un cancello chiuso al molo di Licata. Ma ha parlato a lungo con lo staff della Seawatch: “c’è stato un bel momento di scambio sulle loro ragioni e sulla loro situazione attuale, anche dal punto di vista legale e processuale. Le storie dei migranti che hanno salvato mi hanno particolarmente toccato. Chiediamo che la criminalizzazione di queste ONG e di queste persone che salvano le persone in mare cessi immediatamente”.

Il velivolo da ricognizione Moonbird

La EKD sostiene da diverso tempo economicamente la ONG tedesca e il suo velivolo di ricognizione “Moonbird” della svizzera Humanitarian Pilots Initiative, partner della Seawatch.

Corridoi umanitari europei
Ieri a Palermo Bedford-Strohm si è anche confrontato con una delegazione dell’organizzazione sorella italiana, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), composta dal pastore Daniele Garrone, Paolo Naso e Marta Bernardini. Sul tavolo l’idea lanciata dalla FCEI di istituire corridoi umanitari europei dalla Libia, che permettano di evacuare, insieme ad attori della società civile, i migranti intrappolati nel paese martoriato, evitando loro di cadere nelle mani dei trafficanti rischiando la vita in mare.

Proprio questa mattina, 4 giugno, è giunto all’aeroporto di Roma-Fiumicino, in modo sicuro e legale, un gruppo di rifugiati siriani provenienti dal Libano, grazie al progetto ecumenico dei “corridioi umanitari” di FCEI e Comunità di Sant’Egidio, operativi ormai dal 2016.

L’Appello di Palermo

Dall’incontro ieri pomeriggio del presidente dell’EKD Bedford-Strohm con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è scaturito l’“Appello di Palermo” a favore di un meccanismo di ripartizione in tutta Europa dei rifugiati salvati in mare, per l’apertura di porti sicuri, per una politica migratoria che guardi al futuro e contro la criminalizzazione della solidarietà.
“Voglio mandare un segnale chiaro - ha affermato il vescovo luterano -: lasciare che le persone anneghino in mare o rimandarle indietro nei terribili campi libici non è un’opzione per l’Europa!”.

Leoluca Orlando, ringraziando le chiese evangeliche per il loro impegno, nel corso di una conferenza stampa ha detto: “Il cambiamento è possibile. Palermo oggi vuole essere anche capitale dei diritti umani”.
Bedford-Strohm ha poi visitato la cattedrale di Palermo, dov’è stato ricevuto dall’arcivescovo della città, Corrado Lorefice. La giornata di ieri si è conclusa alla presenza di Orlando e Linardi con un momento di scambio con il fondatore della organizzazione no-profit per i poveri “Missione speranza e carità”, fratello di Biagio Conte, e il pastore valdese di Palermo, Peter Ciaccio.

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