A Zurigo, dall'8 al 17 maggio, i lavori del comitato centrale della Comunione mondiale delle Chiese riformate
(Paolo Tognina) Delegati delle Chiese riformate di tutto il mondo si incontrano in questi giorni a Kappel am Albis, nei pressi di Zurigo, per la riunione annuale del Comitato centrale della Comunione mondiale delle chiese riformate CMCR. Tra i temi in discussione, la salvaguardia del creato e l'impegno per la giustizia climatica.
Per un mondo senza frontiere e per la giustizia ecologica
Molti degli ospiti internazionali hanno raggiunto la Svizzera in aereo. Nell'attuale dibattito sul cambiamento climatico, anche i responsabili ecclesiastici devono chiedersi tuttavia se questi spostamenti siano davvero necessari. Il canadese Chris Ferguson, segretario generale della CMCR e patore della United Church of Christ, ha ammesso, ai microfoni della radio SRF che si tratta di un dilemma di difficile soluzione.
"Da un lato vogliamo batterci per un mondo senza frontiere e per la giustizia ecologica", afferma, "e dall'altro abbiamo la necessità di incontrarci e di incontrare altre persone. Finiamo inevitabilmente per contraddire i nostri stessi principi". Il segretario generale è arrivato a Zurigo proveniente da Hong Kong, e tra poco partirà alla volta degli Stati Uniti. E poi ritornerà in Asia. Sembra stare più in cielo - a bordo di un aereo - che sulla terra.
La CMCR comprende oltre 80 milioni di cristiane e cristiani in tutto il mondo. Si impegna per l'unità tra le varie denominazioni riformate e per un mondo più giusto. Tra le preoccupazioni prioritarie: la salvaguardia del creato. A questo scopo, la CMCR intende ridurre la propria impronta ecologica.
Tra le sfide globali con cui anche la CMCR deve confrontarsi, Ferguson indica il capitalismo, perché "esso contribuisce a distruggere il nostro pianeta e porta con sé problemi messi in evidenza ora dal cambiamento climatico". L'impegno delle chiese per la giustizia climatica è perciò importante, così come la lotta per la trasformazione della società. Ma le chiese sono ancora in grado di farsi sentire, in un'epoca in cui i loro ranghi si assottigliano?
Ciò che non ci è permesso fare, è di essere assenti
Non importa quanto siamo grandi o piccoli", ribatte Ferguson, "ciò che importa è che le chiese si rendano conto di avere delle responsabilità e di essere chiamate a fare ciò che possono. Anche piccole comunità possono unirsi ad altri gruppi, per diventare parte di un movimento più grande. Ciò che non ci è permesso fare, è di essere assenti".
La CMCR cerca di far sentire la propria voce e dare il proprio contributo sostenendo ad esempio lobbysti che si impegnano a favore della giustizia climatica, e cooperano con movimenti che si battono contro imprese minerarie che praticano il cosiddetto "fracking", definito - dice Ferguson - "un peccato contro il creato".
Non ci dobbiamo lasciare scoraggiare troppo in fretta
Ferguson è determinato, ma non tutti condividono la sua linea. Lo si constata negli Stati Uniti, dove ambienti evangelicali preferiscono sostenere il presidente Donald Trump e non progetti a favore della giustizia climatica. Chris Ferguson ritiene comunque importante che molte persone lottino, insieme. "Quando le chiese si battono in difesa dell'ambiente e dei diritti umani, l'intero movimento sociale ne esce rafforzato. Non ci dobbiamo lasciare scoraggiare troppo in fretta", ribadisce il segretario generale della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate.