Meno battesimi più opportunità?

Il calo dei battesimi potrebbe costituire un'opportunità per la chiesa riformata, sostiene il teologo Christoph Müller

16 marzo 2019

(Adrian Meyer) L’Ufficio federale di statistica (UST) ha recentemente pubblicato nuovi dati sull’appartenenza religiosa delle svizzere e degli svizzeri. Come negli anni passati il numero delle persone senza confessione religiosa è in aumento, mentre la Chiesa riformata è colpita da una marcata erosione. Anche la città di Zurigo segnala di conseguenza un numero senza precedenti di persone senza confessione. “La città di Zwingli sta diventando la città dei senzadio”, ha scritto per esempio il “Tages-Anzeiger”.

Battesimi in calo
Ciò ha conseguenze non soltanto per quanto riguarda il livello di occupazione dei banchi di chiesa la domenica, ma anche su rituali che per secoli sono stati considerati ovvi. Ciò è evidente nel numero dei battesimi, diminuiti del 50% negli ultimi 25 anni, come mostrano i dati dell’Istituto svizzero di sociologia pastorale (SPI).
Mentre fino a pochi decenni fa chi non era battezzato era tagliato fuori dalla comunità, oggi tale condizione non trova alcuna condanna sociale. Ma che cosa viene a mancare con la perdita di importanza del battesimo? A che cosa rinuncia la società quando i bambini non vengono più accolti nella comunità con un rituale del genere?

Il miracolo della nascita
Il professore emerito di teologia pratica presso l’Università di Berna, Christoph Müller, ha studiato a lungo il rituale del battesimo. Nell’ambito di un progetto nazionale di ricerca, ha effettuato molte interviste con genitori e padrini sulle loro esperienze con il battesimo.
Müller afferma: “Con la rinuncia al battesimo può andare perduta l’opportunità di celebrare davvero il miracolo della nascita di un bambino”. La nascita è un’esperienza importante che lascia un segno profondo. Il battesimo è perciò una celebrazione della vita, “l’accenno a qualcosa di divino che dà dignità, stabilità e speranza alla vita”, afferma il teologo. “Il messaggio del battesimo indica che ogni bambino possiede una dignità che non può essere violata. È un messaggio di estrema critica sociale!“. Secondo Müller, il battesimo è una sorta di atto di resistenza al “disprezzo della dignità e dei diritti umani a cui assistiamo quotidianamente”.

Opportunità per la chiesa
Il battesimo non è quindi una faccenda che riguarda soltanto la famiglia. “Con il battesimo la famiglia nucleare si apre alla comunità ed entra così in contatto con la comunità ecclesiale e con le sue attività sociali”. Nel fatto che si celebrino meno battesimi, Müller vede persino il potenziale di uno sviluppo positivo. Il teologo, che è stato egli stesso pastore per dieci anni, sa che una volta non era raro che i battesimi si celebrassero distrattamente e sotto la pressione del tempo: prima del culto vero e proprio, in pochi minuti, in maniera formale. “In questo modo la chiesa ha perso qualcosa e deluso molti”.

Ora le chiese hanno l’opportunità di rendere di nuovo giustizia a questo rituale. Devono amministrare i battesimi in modo sempre più personale, aderente alla realtà e quindi significativo: per esempio con uno speciale culto battesimale con più famiglie di battezzandi, battesimi di bambini più grandi, di giovani e di adulti nonché celebrazioni di commemorazione del battesimo. Lettere della comunità parrocchiale ai genitori poco dopo la nascita potrebbero già sortire un effetto come saluto di benvenuto e rendere possibili nuovi contatti.
Soprattutto i colloqui preparatori con i genitori sono estremamente importanti, come hanno dimostrato le ricerche di Müller. Il teologo ne è convinto: “I battesimi accuratamente preparati e celebrati possono contribuire a ridurre il numero di persone che lasciano la Chiesa riformata”. Sono un’opportunità di legare maggiormente le persone alla comunità parrocchiale.

Celebrazione gratuita
Müller dubita che la società nel suo insieme si deritualizzi. Così oggi hanno a volte luogo, in sostituzione del battesimo, “feste di benvenuto” per il bambino. “Non ho alcuna intenzione di svalutare la cosa, è molto meglio di niente”, afferma. Tuttavia rompendo con le tradizioni e i rituali cristiani potrebbero “andare perse esperienze preziose”. Una perdita che Müller osserva anche in altre cerimonie come i matrimoni e i funerali.
Ciò che inquieta Müller è la crescente commercializzazione di rituali che creano un senso di comunità: manifestazioni sportive, spettacoli, eventi. “Rituali che creano un senso di appartenenza vengono sempre più sfruttati per fare affari”. È allora tanto più importante che la chiesa offra rituali liberi da interessi commerciali. (ref.ch; trad. it. G. M. Schmitt)

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