Pechino continua la repressione

Chiusura forzata per la chiesa protestante di Shouwang, nel mirino delle autorità sin dalla sua fondazione nel 1993. Arrestato vescovo “sotterraneo” cattolico

31 marzo 2019

(ve/gc) Continua la repressione del regime comunista cinese contro gruppi religiosi. Mentre il presidente del paese asiatico Xi Jinping incontrava in Europa i capi di stato e di governo italiani, francesi e tedeschi, lo scorso 23 marzo in Cina le autorità ponevano i sigilli alla chiesa di Shouwang, una delle congregazioni protestanti più numerose di Pechino.

Ridotta libertà religiosa
I funzionari del regime hanno chiuso anche tutte le organizzazioni sussidiarie della congregazione, confiscato i beni e interrogato un gruppo di oltre 20 fedeli. La chiesa di Shouwang è accusata di non volersi iscrivere come “organizzazione sociale” presso gli uffici governativi.

Fedeli interrogati dalla polizia

Le autorità hanno ordinato al pastore, Zhang Xiaofeng, di firmare una dichiarazione in cui si afferma che la chiesa “ha condotto attività come organizzazione sociale senza registrazione, in violazione del Regolamento sugli Affari religiosi e le normative sulla registrazione e gestione delle organizzazioni sociali”.

Nel mirino da anni
La chiesa di Shouwang è nel mirino delle autorità sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1993 per opera del pastore Jin Tianming e di sua moglie. Oltre a subire la confisca delle loro proprietà, Jin e altri membri della congregazione sono stati posti agli arresti domiciliari.

Jin Tianming

Nel 2006 - come riferisce Asianews - la chiesa di Shouwang aveva presentato una domanda all'Ufficio per gli Affari etnici e religiosi del distretto di Haidian. Fu respinta, perché il suo fondatore Jin Tianming non era riconosciuto dallo Stato. In Cina, i leader religiosi che non ricevono le credenziali dal governo non sono autorizzati al lavoro pastorale.

Preghiere all’aperto
Nel 2009 la comunità aveva comprato un edificio di 1.500 metri quadri dove svolgere le proprie attività, ma le autorità ne hanno sempre impedito l’uso. Dal 2011 la comunità si incontra in luoghi pubblici - come strade e parchi -, rischiando ogni settimana arresti di fedeli e simpatizzanti. Per evitare conflitti con le forze dell’ordine, si sono organizzati in gruppi domestici, incontrandosi in case di privati.

Cristiani in Cina (Segni dei Tempi RSI La1)

Secondo le stime di organizzazioni protestanti, nel Paese vi sono più fedeli non ufficiali (fra gli 80 e i 90 milioni) che membri del Movimento delle tre autonomie (comunità protestanti accettate dal regime, circa 20 milioni).

Arrestato vescovo sotterraneo
L'arresto più recente è quello di mons. Agostino Cui Tai, vescovo della chiesa, detta “sotterranea”, di Xuanhua (Hebei). Insieme a lui la polizia avrebbe arrestato, secondo Asianews, anche il vicario episcopale, p. Zhang Jianlin.

Agostino Cui Tai, vescovo arrestato

Non è chiaro quale sia il motivo che ha condotto all’arresto, né quanto esso durerà. Negli ultimi mesi mons. Cui Tai ha dovuto lottare per affermare la sua autorità di vescovo - riconosciuto dalla Santa Sede - contro un sacerdote, p. Zhang Li, che lo accusava di non seguire le indicazioni del Vaticano. Secondo quest’ultimo, il recente accordo firmato fra Cina e Santa Sede stabilisce la fine della “Chiesa sotterranea”, e d’ora in poi tutti i fedeli e i vescovi devono rifluire nella Chiesa ufficiale.

Culto protestante in Cina

Articoli correlati