Le donne pregano più spesso

Oltre un terzo delle donne svizzere dichiara di pregare ogni giorno. Tra gli uomini soltanto un quinto prega quotidianamente

12 febbraio 2019

(ve/agenzie) Nella preghiera le donne sono più zelanti degli uomini. Tuttavia secondo l’Ufficio federale di statistica (UST) le donne non solo pregano più spesso, ma sono anche più superstiziose degli uomini: il 58% delle donne crede negli “angeli” e in altri esseri soprannaturali e una percentuale più o meno uguale di esse ha fiducia nei guaritori e nei chiaroveggenti. Tra gli uomini, la percentuale è inferiore del 20%.

Distacco dalle chiese
L’UST ha fornito dati anche sullo sviluppo dell’appartenenza religiosa. Fino agli anni Ottanta del secolo scorso oltre il 90% della popolazione svizzera apparteneva ancora a una delle due Chiese nazionali. Oggi tale quota raggiunge il 60%. Oltre un quarto della popolazione permanente al di sopra dei 15 anni è ormai senza appartenenza religiosa.

Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST) le persone provenienti da un contesto migratorio si dichiarano areligiose più spesso degli svizzeri. Dal 1970 la percentuale di atei e agnostici tra gli svizzeri è cresciuta di 23 punti percentuali, quella degli stranieri di quasi 30.

Musulmani in crescita
Tra il 2010 e il 2017 la quota di persone appartenenti alle Chiese nazionali cattolica romana e evangelica riformata è scesa rispettivamente di tre e di quattro punti percentuali. Nello stesso periodo di tempo il numero di membri di comunità religiose musulmane e affini è aumentato leggermente di un punto percentuale.

Tuttavia fra tutti i gruppi religiosi i musulmani sono quelli che esercitano la propria fede in modo più passivo. “Dopo gli aconfessionali, la quota maggiore di persone che dichiarano di non aver mai partecipato a una funzione religiosa o di averlo fatto una volta alla settimana nei dodici mesi precedenti il sondaggio si trova nelle comunità musulmane”, scrive l’UST.
Anche la quota di persone che nei dodici mesi precedenti il sondaggio non hanno mai pregato è con il 40% maggiore tra i musulmani che tra i protestanti e i cattolici, di cui rispettivamente un terzo e un quarto non hanno mai dialogato con Dio nel corso dell’ultimo anno.

Riferimento religioso
La religiosità può in generale essere in declino, tuttavia occasionalmente riacquista valore a livello personale: oltre la metà degli interpellati ha dichiarato che essa assume un ruolo importante in situazioni di disagio psicologico o in caso di malattia. Anche nel rapporto con la natura e l’ambiente e nell’educazione dei figli quasi la metà del campione ricorre alla religione.
Per un sesto della popolazione la parola di Dio svolge un ruolo importante anche nel voto e in altre questioni politiche. La stessa quota di persone si lascia guidare dalla religione nella vita sessuale.

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