Un Dio leggero in grado di ridere

L'attore Gioele Dix rilegge i racconti biblici con un sorriso

07 gennaio 2019

"La soluzione è incerta, ma il metodo sembra sicuro", sostiene Gioele Dix, "inutile attendersi che Dio si occupi personalmente di ognuno, dobbiamo metterci noi in contatto per primi”. Con intelligente ironia, l'attore - autore di "La Bibbia ha (quasi) sempre ragione" (Claudiana 2018), una rilettura di celebri racconti dell'Antico Testamento - si avvicina ai testi biblici conducendo il lettore, o l'ascoltatore, alla scoperta di un mondo nascosto tra le pagine di quegli antichi testi.

Gioele Dix, che rapporto ha, personalmente, fuori dal palco, con Dio?
Quando ero ragazzino, mio nonno mi diceva: "Ricordati che Dio ti guarda sempre". La cosa mi intimidiva un po', e mi ero fatto l'idea che Dio fosse un signore anziano, con la barba. Oggi il rapporto che ho con Dio è un rapporto di coscienza, lo considero il punto di vista più interno e più esterno a me, che mi serve per misurare le cose che faccio, per dare loro il giusto peso. Qualcuno ha detto: "Non so se gli credo, ma diciamo che lo stimo". Era una bella battuta, e diciamo che la faccio mia, aggiungendo che ci credo, che credo nella sua presenza.

Si tratta in ogni modo di un Dio in qualche modo leggero, tant'è che lo si può guardare con un sorriso, anche un po' ridendo di lui?
No, questo forse non è raccomandabile. Preferisco non ridere di lui. Io rido dei nostri difetti, dei difetti dell'umanità. E negli ultimi anni mi sono divertivo a ridere delle storie dei personaggi della Bibbia. Bisogna provare a ridere perché, come diceva Voltaire, "Dio è un comico che recita davanti a un pubblico troppo impaurito per ridere". Ecco, noi dobbiamo cercare di superare questa soggezione e provare a essere un po' indisciplinati, un po' insubordinati, un po' ridanciani anche.

Perché riproporre la Bibbia in un tempo come il nostro che apparentemente se ne allontana?
Diciamo che il nostro tempo è un tempo strano, ci si allontana, ci si sta allontanando anche un po' proprio dai libri in genere più che dalla Bibbia. Però, insomma, non è neanche sempre vero, ci sono tante persone che hanno voglia di riflettere, di parlare, di crescere, di capire. Mi hanno di recente chiesto il verbo che avrei voluto scegliere nel vocabolario, e io ho scelto il verbo crescere, perché mi sembra interessante soprattutto questo, crescere. Quindi uno può anche magari essere disattento, non avere nessun interesse per quella cosa e poi, a un certo punto, cambiare e crescere.

Gioele Dix a Segni dei Tempi RSI La1

Nelle storie che lei racconta che cos'è la cosa più vera che trova?
La cosa più bella che trovo è l'inadeguatezza. Mi sembra che nella Bibbia ci siano sempre personaggi che non sono all'altezza, anche perché poi nella Bibbia è molto presente Signore Iddio anche con sembianze umane, con sentimenti umani, e dunque questo confronto è sempre perdente per tutti, un disastro...

Ma secondo lei Dio ha un senso dello humor?
Siccome non lo personifico più non saprei dire se Dio ha il senso dell'umorismo, certo credo che apprezzi chi fa ridere. Se veramente lo si può immaginare come un'entità che pensa e ha reazioni come noi, secondo me qualche risata se la fa di fronte a certi grandi comici. I comici hanno un senso del tragico, come si sa, e soprattutto sono una specie di farmacisti che ti danno un po' di assistenza per superare le difficoltà. Siccome anche lui, che dovrebbe avere creato questo mondo e noi, si deve essere accorto che la cosa è un po' storta - ha anche provato a rifarla, ha fatto il diluvio, ma insomma poi dopo è andata uguale -, credo che dovrebbe aver bisogno di ridere e quindi immagino che qualche risata se la faccia. (intervista di Paolo Tognina)

Gioele Dix, attore, autore e regista milanese, ha esordito nella prosa, formandosi al fianco di maestri come Franco Parenti e Sergio Fantoni. Ha poi intrapreso la carriera di solista comico partecipando a trasmissioni televisive quali “Mai dire gol” e “Zelig”. Tra i suoi numerosi libri, non solo umoristici, ricordiamo: Quando tutto questo sarà finito (Mondadori), sulle vicissitudini della sua famiglia dopo l’emanazione delle leggi razziali, e il recente Dix Libris. La mia storia sentimentale della letteratura (Rai Eri).

Gioele Dix
La Bibbia ha (quasi) sempre ragione
Claudiana 2018

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