Perché gli evangelici votano Trump

Il voto degli evangelici americani dipende più dalle loro posizioni sociali che dalle loro convinzioni religiose

08 dicembre 2018

(Frédéric de Coninck) Tra i maggiori sostenitori del presidente americano Donald Trump figurano i fedeli delle chiese evangeliche. In occasione delle elezioni di “midterm” sono stati condotti alcuni “exit poll” - sondaggi effettuati all’uscita del seggio. Essi mostrano che prima di parlare di religione, è possibile analizzare il sostegno a Trump - direttamente correlato al voto repubblicano - mediante parametri sociologici abbastanza tradizionali.

Un voto maschile
Vediamo qualche esempio. Si tratta prima di tutto di un voto bianco, maschile e anziano. Il 59% delle donne, il 76% dei neri, degli ispanici e degli asiatici e il 61% degli elettori al di sotto dei 45 anni di età hanno votato invece democratico. Si nota quindi, nel voto a Trump, una nostalgia patriarcale ben nota ai movimenti populisti europei. La ricchezza spinge a votare Trump, ma il livello di istruzione spinge a votare democratico. Coloro che si considerano “self-made men” apprezzano questo personaggio brutale e diretto. Al contrario, le fasce intellettuali, anche quelle meno agiate, prendono le distanze da lui.

Un'America divisa
Sulle schede elettorali vediamo opporsi le due coste, quella atlantica e quella del Pacifico, aperte al mondo e orripilate da Trump, e l’America profonda, luogo d’elezione delle chiese evangeliche conservatrici, che in lui si riconoscono. Una situazione che ricorda il radicamento dei partiti populisti europei nelle aree periurbane e rurali.

Nostalgia patriarcale
Per identificare le preoccupazioni degli elettori, la catena televisiva CNN ha posto domande più generali. I risultati sono contrastanti: gli elettori repubblicani ritengono che la parità in politica non sia molto importante, che le molestie sessuali non rappresentino un vero problema e che gli omicidi di massa non richiedano un’azione politica. L’elettorato democratico, com’è facile immaginare, la pensa esattamente al contrario.

Un messaggio svuotato
Ritroviamo la questione della nostalgia patriarcale, ma l’interrogativo di fondo diventa ancora più scottante. Se i dati emersi dai sondaggi spiegano le motivazioni del voto evangelico, significa che il voto dei credenti può essere così facilmente riconducibile alla loro posizione sociale? La religione non è dunque altro che una crosta superficiale sotto la quale si nascondono interessi molto più mondani? Di certo la radicalità del messaggio evangelico che chiama al non conformismo scompare dietro motivazioni di segno completamente diverso. (da Réforme; trad. it. G. M. Schmitt)

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