Nasce una nuova chiesa svizzera

La Chiesa riformata in Svizzera sarà patria spirituale per quasi due milioni di protestanti

18 dicembre 2018

(Paolo Tognina) I riformati, in Svizzera, rappresentano un quarto della popolazione, quasi due milioni di persone. A livello nazionale esiste una Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera, la quale riunisce le chiese riformate cantonali, i metodisti e gli evangelici liberi di Ginevra. Oggi, a Berna, i delegati delle chiese cantonali, i delegati della chiesa metodista e della chiesa di Ginevra, approveranno la costituzione della nuova Chiesa evangelica riformata in Svizzera. La decisione segnerà la fine dell'esistenza della Federazione delle chiese evangelica e la nascita di un nuovo organismo ecclesiastico nazionale. Abbiamo incontrato il suo presidente, il pastore Gottfried Locher.

Gottfried Locher, che cosa c'è di nuovo, nella nuova chiesa riformata in Svizzera?
La prima novità è proprio questa, che si tratta di una chiesa. Non è più un'associazione di chiese, come lo era la Federazione: ora è un'unica chiesa. Potrebbe sembrare semplicemente un cambio del nome, ma si tratta invece di una nuova identità. Ora potremo spostarci da un cantone all'altro, rimanendo sempre nella stessa chiesa. Finora la collaborazione tra le diverse chiese riformate cantonali avveniva in modo più o meno casuale, ora c'è un'unica chiesa, a livello nazionale, che permette scambi più facili e promuove la condivisione di progetti e iniziative. È questa l'idea alla base della nuova chiesa.

Gottfried Locher

Ma si tratta solo di una modifica organizzativa, o è in discussione anche altro?
Una nuova costituzione è innanzitutto un testo, e niente di più di questo. Se a partire da questo testo potrà nascere nuova vita, questo lo vedremo. I delegati delle chiese cantonali lo devono volere, devono lavorare in questa direzione. Il testo della costituzione è paragonabile al sistema operativo di un computer. Abbiamo un linguaggio di programmazione comune, possiamo usarlo per comunicare tra di noi, abbiamo una base comune. Ora possiamo caricare dei programmi, tutti possono vederli, è possibile commentarli, è possibile svilupparli ulteriormente. Il sistema operativo che abbiamo installato è open source, in altre parole e accessibile a tutti. Se questa opportunità sarà colta o meno, lo potremo vedere nei prossimi anni.

Da tempo si sa che la chiesa riformata attraversa una profonda crisi. Il numero dei fedeli diminuisce, e non sembra in vista nessuna svolta. La creazione della nuova chiesa nazionale può essere uno strumento mediante il quale affrontare la crisi?
Due cose sono importanti. La prima è che prendiamo sul serio la diminuzione numerica dei fedeli. La chiesa diventa più piccola. Non solo quella riformata, ma quella riformata più di altre. Dobbiamo dunque adattare le nostre strutture tenendo conto di questo calo. Non possiamo continuare fingendo che nulla sia cambiato. La prima risposta a questo fenomeno consiste nel rafforzare la collaborazione e nel costruire un'identità comune. Il secondo passo consiste nel lavorare alla sostanza. La grandezza di una chiesa dipende dalla sua forza interiore. Dobbiamo dunque essere una chiesa credibile, che annuncia l'evangelo in modo comprensibile e invitante, con parole e con gesti concreti, in grado di offrire formazione, di cantare, di pregare, di comunicare in modo efficace. Non ha molto senso continuare a guardare solo i numeri, bisogna lavorare alla sostanza. Se saremo in grado di farlo, credo che anche i numeri si stabilizzeranno.

Presente e futuro delle chiese svizzere (Segni dei Tempi RSI La1)

Le chiese riformate cantonali sono molto gelose della propria autonomia. Nessuno sembra volere una struttura centralistica nazionale. Nell'ambito della nuova chiesa riformata in Svizzera, quale posto ci sarà per le autonomie cantonali?
La nuova costituzione esprime l'eredità della chiesa riformata. E dunque riserva molto spazio al federalismo, valorizza il lavoro che viene svolto alla base, nelle comunità locali, e nelle chiese cantonali. Nella nuova chiesa riformata svizzera si applica lo stesso principio che ispira anche il funzionamento del nostro Paese. Non si tratta di imporre nessuna forma di centralismo, al contrario, la nuova costituzione è uno strumento che si oppone a ogni forma di centralismo. È una costituzione genuinamente riformata e federalista.

Ci sarà spazio per le minoranze nella nuova chiesa riformata nazionale? Per i protestanti al sud delle Alpi, questo è un tema importante. Gli evangelici riformati di lingua italiana possono guardare con ottimismo alla nascita del nuovo organismo?
Per il protestantesimo riformato le minoranze sono molto importanti. Non dimentichiamo che quasi ovunque nel mondo i riformati stessi sono in minoranza. In alcuni cantoni svizzeri non è così, ma si tratta di eccezioni. Nella nuova costituzione cerchiamo dunque di considerare con attenzione ogni tipo di minoranza. Per quanto riguarda l'aspetto linguistico, stiamo lavorando a una nuova immagine della chiesa riformata in Svizzera, e questo significa concretamente che terremo conto anche della minoranza di lingua italiana. Lo stesso facciamo anche per il romancio, anche se in modo meno marcato. Non saremo in grado di pubblicare ogni cosa in tutte e quattro le lingue nazionali, ma vogliamo dare segnali chiari e inequivocabili che facciamo degli sforzi per rispettare e valorizzare le minoranze.

Nasce una nuova chiesa nazionale (Telegiornale RSI)

Struttura della Chiesa
Le principali novità contenute nella Costituzione della nuova Chiesa evangelica riformata in Svizzera, oltre al cambio di denominazione, riguardano in particolare l’istituzione di un Sinodo nazionale, composto dai delegati delle chiese riformate cantonali, dei metodisti e degli evangelici liberi ginevrini. Accanto al Sinodo vi sarà il Consiglio, organo direttivo ed esecutivo formato da sette membri, e il/la presidente, il cui compito sarà quello di rappresentare la Chiesa nella sfera pubblica e di promuovere l'unità all'interno del protestantesimo svizzero. Sia il Consiglio sia il/la presidente vengono eletti dal Sinodo. Accanto a questi organi, vi sarà la Conferenza dei presidenti delle Chiese membro che oltre alla funzione di organismo consultivo, avrà il compito di trattare temi di interesse comune e di gestire il flusso di informazioni.

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